Macron tesse la sua rete diplomatica. Male i rapporti tra Trump e May
Mentre i rapporti tra Trump e May si deteriorano, Macron tesse la sua rete di relazioni internazionali: da Washington a Gerusalemme
Emmanuel Macron non ha perso tempo e dopo il suo insediamento all'Eliseo ha voluto incontrare i grandi della terra. Ha chiuso settimana scorsa tra gli applausi la storica visita del presidente Usa Donald Trump con cui ha parlato di crescita economica e terrorismo. Poi ha incontrato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyhau, altro pilastro in fatto di lotta al terrorismo. Ma Macron ha usato il vertice del G20 di Amburgo per espandere la sua rete di influenze. Tutti guardano con interesse l'attivismo di Parigi, soprattutto mentre tra Usa e Regno Untio é calato il gelo.
Netanyahu a Macron, da Francia gesto forte e di amicizia
L'invito della Francia a "commemorare insieme" il 75esimo anniversario del rastrellamento del luglio del 1942 nei confronti degli ebrei e' "un gesto molto molto forte e testimonia l'amicizia antica e profonda tra la Francia e Israele". Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyhau, in visita a Parigi, durante la cerimonia per l'anniversario del rastrellamento del Velodromo d'Inverno ('Vel d'Hiv') quando oltre 13 mila ebrei e piu' di 4 mila bambini furono arrestati dalle autorita' francesi durante l'occupazione nazista della Francia. "A lei e a tutto il popolo francese - ha aggiunto Netanyhau rivolgendosi al presidente della Repubblica, Emmanuel Macron - dico grazie dal profondo del cuore". E' la prima volta che un premier israeliano partecipa alla cerimonia di commemorazione del 16 luglio. Netanyahu, ha pronunciato l'inizio del suo discorso in francese.
Macron a Netanyahu, riprendano negoziati,vigileremo su Iran
Alla presenza del premier israeliano il presidente francese ha chiesto "la ripresa dei negoziati" tra Israele e palestinesi per arrivare a una soluzione a due Stati. "La Francia e' pronta ad appoggiare tutti gli sforzi diplomatici in questo senso", ha detto Macron, secondo il quale Israele e Palestina debbono poter "vivere uno a fianco dell'altro con frontiere sicure e riconosciute, e Gerusalemme come capitale". Al termine dell'incontro di due ore al palazzo dell'Eliseo, Macron ha ripetuto a Netanyahu l'appoggio "senza cedimenti" alla sicurezza di Israele, un'allusione alla potenziale minaccia dall'Iran. In particolare Macron gli ha garantito la vigilanza per un rispetto "rigoroso" da parte dell'Iran dell'accordo sottoscritto nel 2015 con il gruppo 5+1 (i cinque Paesi membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu piu' la Germania), con cui si impegnava a non sviluppare tecnologia militare con fini militari.
Male i rapporti tra Trump e May
Mentre i rapporti tra Trump e Macron sembrano andare a gonfie vele, nonostante le divergenze di fondo, ad andare male sono le relazioni Londra-Washington. Le quasi due milioni di persone che sottoscrissero la petizione ai Comuni per impedire all'allora solo candidato repubblicano alla Casa Bianca, di mettere piede in Gran Bretagna ed, 'last but not least', Elisabetta II, informata a cose fatte dal premier Theresa May, che a gennaio aveva invitato il presidente Usa per un visita di Stato quest'anno, hanno fatto andare su tutte le furie il rpesidente Usa.
The Donald, reduce dalla buona accoglienza tributatagli a Parigi dal presidente Emmanuel Macron, ha fatto sapere a May che non mettera' piede a Londra fino a quando non gli sara' garantito che avra' "un'accoglienza migliore". Secondo quando riferisce il tabloid Sun di Rupert Murdoch, amico di Trump, il presidente ha chiesto, in una telefonata alla trabballante May - che rischia di non trovare piu' a Donwing Street quando riterra' che i tempi siano maturi per una scappatina a Londra - di preparargli "un caldo benvenuto" prima di fissare una data per la visita di Stato, ormai rinviata al 2018. Trump allergico a come i media di casa si occupano di lui, si e' lamentato anche di quelli britannici: "Theresa non ho avuto una copertura favorevole della stampa da voi ultimamente", ha detto il presidente. E May, a sua volta non proprio popolarissima tra i reporter della splendida Albione, gli ha risposta: "Be tu sai come e' fatta la stampa britannica". Trump secco ha chiuso": "Voglio ancora venire ma senza fretta".