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Affari Europei
Manovra bocciata dalla Commissione Ue, come funziona la procedura d'infrazione

Manovra: Conte, disponibile valutare con Junker passaggi successivi

"Sulla Manovra economica il Governo è pronto a un confronto costruttivo con la Commissione europea. Sabato incontrerà il presidente Juncker, al quale esporro' l'impostazione, l'ispirazione e le caratteristiche della nostra Manovra economica, al fine di rimarcarne la solidità ed efficacia". Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un post su Facebook. "Porterà a Bruxelles - sostiene - anche un piano dettagliato delle nostre riforme, con particolare riguardo al piano per le infrastrutture materiali e immateriali. Sono disponibile a valutare col presidente Juncker tutti i passaggi successivi. Siamo tutti concentrati a realizzare le riforme che vanno bene al nostro Paese e confido di poter convincere anche i nostri interlocutori europei". 

Manovra, ecco tutte le tappe della procedura di infrazione

Ma quali sono le tappe dell'annunciata procedura d'infrazione? La Commissione europea potrebbe aprire formalmente una procedura per deficit eccessivo sull'Italia "anche entro la fine dell'anno", come ha confermato il vicepresidente Valdis Dombrovskis. Adesso spetta agli stati membri fare le proprie valutazioni, entro due settimane. L'Ecofin, spiega LaPresse, dovrà quindi votare l'avvio della procedura: se la risposta degli altri Paesi arriverà velocemente, la decisione verrà presa già nella riunione del4 dicembre. Se invece dovessero essere impiegate le due settimane a disposizione, si slitterebbe alla riunione di fine gennaio.Con l'ok dell'Ecofin, la commissione lavorerà alla procedura e a una richiesta di correzione, una nuova raccomandazione per correggere la traiettoria di disavanzo e di debito. Al momento non si è entrati nel dettaglio di tempi e modi che saranno richiesti. In caso di deviazioni particolarmente gravi, come è per l'Italia, le regole prevedono tre mesi anziché sei per correggere il tiro. Nel frattempo l'Ue potrebbe chiedere il pagamento di una sanzione: il nostro Paese dovrà accantonare un deposito infruttifero pari allo 0,2% del pil dell'anno precedente. Una volta scaduto il termine per correggere la manovra, la Commissione e il Consiglio valuteranno l'azione intrapresa,mettendo la procedura in sospeso o din caso contrario intensificandola se lo sforzo messo in campo non verrà giudicato sufficiente. 

Sanzioni Ue, i precedenti

Da ricordare poi che nel 2003, quando Francia e Germania hanno violato il limite del 3 per cento, quindi andando ben oltre il 2,4% italiano, avevano ottenuto la sospensione delle sanzioni. Un precedente che evidentemente rassicura il governo, anche perché le sanzioni dell'Ue finora non sono mai stati applicate. La clava vera da temere si chiama spread.

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