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Affari Europei
Manovra, scende l'accisa sulla birra. E l'Italia torna competitiva in Europa

MANOVRA, MISURE A SOSTEGNO DEI PRODUTTORI DI BIRRA

L'Italia torna competitiva sulla birra. Per effetto della legge di Bilancio 2019, a decorrere dal 1° gennaio 2019 l’aliquota di accisa sulla birra è stata infatti rideterminata da 3,02 a 2,99 euro per ettolitro. Un primo passo per creare un'ecosistema più favorevole ai produttori italiani, ma non è finita qui. L’attuazione della misura di riduzione del 40 per cento dell’aliquota ordinaria è demandata a specifico decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze che deve essere adottato entro il 28 febbraio 2019.

ACCISE PIU' BASSE SULLA BIRRA

Il decreto, che stabilità l’assetto del deposito fiscale di produzione e le modalità semplificate in relazione all’accertamento e alla contabilizzazione della birra che viene prodotta, permetterà di applicare un’aliquota di accisa agevolata. Non solo. La legge di Bilancio ha introdotto anche una tassazione agevolata in favore della birra realizzata da piccoli birrifici indipendenti, limitatamente a quelli la cui produzione annua non è superiore a 10.000 ettolitri.

Con il taglio delle accise ci sarà un minor costo per i consumatori stimato pari a 6 milioni di euro l’anno. Un provvedimento che potrebbe dare nuovo slancio a un settore che negli ultimi anni ha avuto un incremento costante: nel terzo trimestre 2018 la birra immessa al consumo è cresciuta del 4% annuo, con un fatturato per le aziende che in media ha segnato un +5%.

ITALIA ANOMALIA IN EUROPA SULLE ACCISE PER LA BIRRA

Il tutto mentre in Italia la birra era l’unica bevanda da pasto a pagare le accise. In 12 anni le accise sulla birra sono più che raddoppiate. Nel nostro Paese le tasse sulla birra sono tra le più alte in Europa. una penalizzazione insostenibile per consumatori e produttori, visto che sale il prezzo, si riducono i consumi e le entrate per lo Stato variano di poco. Il settore della birra, composto da circa 500 produttori, oggi porta alle casse dello Stato italiano circa 4 miliardi di euro all'anno tra accise, Iva, tasse e contributi sociali, dando lavoro a 136 mila persone fra occupazione diretta, indiretta e indotto. Per tutti questi anni il differenziale a nostro sfavore delle accise rispetto ad altri Paesi europei penalizza i produttori italiani che perdono competitività rispetto ai produttori operanti in Paesi con accise sulla birra più basse. Ora con le misure previste nella legge di Bilancio 2019 si cerca di intervenire su tutti questi aspetti.

CIOCCA (LEGA): "FINALMENTE SI RILANCIANO I PICCOLI PRODUTTORI ITALIANI"

"Lodevole iniziativa del Governo, non possiamo non essere competitivi in Europa in un settore strategicocome quello della birra", commenta l'eurodeputato della Lega Angelo Ciocca. "Un lavoro che è l’esempio lampante della buona politica: ascoltare ed agire. Il provvedimento è infatti frutto della collaborazione tra il mondo politico ed il comparto italiano della birra. Ci sono molti piccoli produttori in Italia che producono birre d’eccellenza, al pari delle rinomate birre del nord Europa e che hanno diritto di lavorare con regole comuni. Un primo brindisi quindi all’ennesima iniziativa a favore dei lavoratori e dei cittadini approvata da questo Governo", conclude Ciocca.

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