Martina, più le assenze che le presenze a Bruxelles
Il ministro Martina non é un habitué di Bruxelles. Su 23 Consigli Agricoltura sarebbe stato presente solo a 10
Il ministro Martina ha portato a casa una bella vittoria per il Made in Italy agroalimentare: l'obbligo di indicazione di origine per riso e frumento sulle etichette di pasta. Un aiuto agli agricoltori nostrani. Non é peró sfuggito ai giornalisti di EuNews il fatto che il vicesegretario del Pd non é un assiduo frequentatore delle riunioni del Consiglio agricoltura a Bruxelles.
Martina a Bruxelels solo 10 volte su 23
Secondo i verbali delle riunioni che mettono attorno ad uno stesso tavolo tutti i ministri dell'agricoltura europei, quello italiano sarebbe stato presente solo 10 volte su 13. Bisogna tenere poi conto che sei mesi di 'legislatura' europea sono stati a guida italiana, il famoso semestre del 2014, e che quindi la presenza di Martina era obbligata, visto che doveva dirigere i lavori. Peggio hanno fatto solo i ministri del Regno Unito, che sta per lasciare l'Unione, e dell'Ungheria, che con Bruxelles litiga a giorni alterni.
MIliardi di euro nella Pac
Va detto, Martina si é sempre fatto sostituire da un viceministro o da un sottosegretario. Eppure la Pac, la Politica agricola comune, é uno dei pilastri dell'Unione a cui va quasi il 40% del budget comunitario. Insomma, tanti soldi che l'Italia deve cercare di attirare e spendere bene.
Indicazione origine in etichetta per pasta e riso
Arriva anche per pasta e riso l'obbligo di indicare la provenienza in etichetta. I ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda hanno firmato ieri i due decreti interministeriali per introdurre l'obbligo di indicazione dell'origine del riso e del grano per la pasta in etichetta. I provvedimenti introducono la sperimentazione per due anni del sistema di etichettatura, nel solco della norma gia' in vigore per i prodotti lattiero caseari. "E' un passo storico - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - che abbiamo deciso di compiere in attesa della piena attuazione del regolamento europeo 1169 del 2011. Puntiamo cosi' a dare massima trasparenza delle informazioni al consumatore, tutelare i produttori e rafforzare i rapporti di due filiere fondamentali per l'agroalimentare Made in Italy".