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Affari Europei
Melanoma, allarme tumori in Europa: disparità accesso e cure all'antica

Il melanoma spaventa l'Europa. Una ricerca dimostra la disparità di accesso alle cure al melanoma nei vari paesi dell'Europa e l'utilizzo di cure "all'antica", inefficaci per debellare il melanoma. Esplode così in Europa l'allarme tumori, con diversi pazienti che non hanno neppure possibilità di accesso alle cure. E il melanoma fa sempre più paura.

Il melanoma è d'altronde il terzo tumore più frequente al di sotto dei 50 anni, un nemico aggressivo dall'incidenza in continua crescita (in Italia si stimano circa 13.800 nuovi casi nel 2016). Eppure in Italia e in Europa sono in pochi a dichiarare di conoscere il melanoma cutaneo. Per quanto riguarda l'Italia solo il 28% si ritiene preparato sul melanoma cutaneo, contro il 45% che si ritiene molto 'preparato' sul tumore al senoUn vuoto informativo che riguarda anche i progressi della medicina e le terapie mirate anti melanoma.

MELANOMA, DISPARITA' DI ACCESSO ALLE CURE IN EUROPA

Ogni anno, oltre 5mila pazienti con melanoma metastatico in Europa, su un totale di 19.250, non hanno accesso ai nuovi farmaci 'salva-vita'. La denuncia emerge da un'indagine dell'Accademia medica militare di Belgrado presentata al congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) di Copenaghen. Il melanoma metastatico è un tumore molto aggressivo ma con le nuove terapie personalizzate e l'immunoterapia i pazienti possono sopravvivere molti anni. Tali terapie sono però molto costose e molti pazienti in Europa restano così esclusi dalle nuove cure. Ciò accade soprattutto, afferma la ricercatrice Lidija Kandolf-Sekulovic, ''per i paesi dell'Europa dell'est e del sud-est, dove la maggioranza dei pazienti è ancora trattata con chemioterapia palliativa che non prolunga la sopravvivenza globale''.

CURE "ALL'ANTICA" CONTRO IL MELANOMA. ED E' ALLARME TUMORI

Dalla ricerca emerge infatti che mentre in Europa occidentale il 70% dei pazienti con melanoma è trattata con i nuovi farmaci, in Europa dell'est lo è solo il 10%, e qui prevalgono soprattutto cure all'antica. L'indagine, sottolinea l'esperta, ''solleva questioni etiche circa le diseguaglianze nella sopravvivenza dei malati a seconda del paese europeo in cui si vive. Ciò tenendo conto del fatto che i nuovi farmaci possono portare ad un allungamento consistente della sopravvivenza nel 20% dei pazienti. E' fondamentale superare tali intollerabili differenze''. Da una parte cure moderne e dall'altra cure all'antica. Ma anche in Italia bisogna migliorare l'accesso alle cure e la conscenza del problema melanoma.

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