Merkel negli Usa, ma rapporti freddi con Trump. Iran e dazi: i nodi
Tre giorni dopo Emmanuel Macron, il presidente Usa Donald Trump riceve alla Casa Bianca Angela Merkel. Ma le differenze tra i due incontri sono notevoli
USA, TRUMP RICEVE MERKEL DOPO MACRON: MA TRA I DUE I RAPPORTI SONO FREDDI
Tre giorni dopo Emmanuel Macron, il presidente Usa Donald Trump riceve alla Casa Bianca Angela Merkel, che farà un ultimo tentativo europeo di convincere il tycoon a lasciar fuori l’Ue dai dazi e a salvaguardare l’accordo strategico sul nucleare iraniano. Macron, nonostante la complicità mostrata con Trump, non sembra avere ottenuto concessioni su questi due dossier cruciali. Anzi, al termine della sua visita l’inquilino dell’Eliseo ha dichiarato ai giornalisti che ritiene che il magnate uscirà dall’intesa con Teheran, “per ragioni nazionali”.
IL PROGRAMMA DI MERKEL-TRUMP
Il contrasto fra la visita di Macron e quella di Merkel è piuttosto marcato: con la cancelliera solo un pranzo di lavoro e una conferenza stampa congiunta, ma niente colpi di cannone né tappeto rosso, né cena di gala alla Casa Bianca. Una vignetta pubblicata in prima pagina dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung riassume il cambio di registro con umorismo: su un tavolo pronto ad accogliere la cancelliera c’è un menù semplice sul quale si legge ‘Resti riscaldati della cena di gala con il meraviglioso Emmanuel Macron’. L’arrivo di Merkel alla Casa Bianca è in programma intorno alle 11.40 (le 17.40 in Italia); seguirà l’incontro Merkel-Trump nello Studio Ovale, e alle 12.15 (le 18.15 in Italia) i due avranno un pranzo di lavoro; la conferenza stampa è in programma dalle 19.30 ora italiana.
DAZI E IRAN: I NODI SUL TAVOLO MERKEL-TRUMP
Merkel si fa poche illusioni, in particolare sui dazi su acciaio e alluminio europei. A marzo il presidente Usa ha promulgato l’introduzione di dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e del 10% su quelle di alluminio, accusando i suoi partner commerciali di pratiche sleali. L’Ue ha beneficiato di un’esenzione in extremis fino al 1° maggio in cambio di una richiesta di maggiore apertura dei mercati europei. Gli europei hanno già annunciato che verrebbero imposte delle misure in risposta, prendendo di mira prodotti americani emblematici. E in cambio Trump ha evocato altre tasse punitive, in particolare contro il settore strategico dell’automobile della Germania, il cui surplus commerciale esaspera l’inquilino della Casa Bianca. L’altro obiettivo di Merkel poi, come per Macron, è quello di convincere Trump che, senza una soluzione alternativa, l’accordo sul nucleare iraniano va preservato, altrimenti Teheran potrà riprendere la ricerca dell’arma atomica.