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Affari Europei
Merkel e Orban, riesplode la pace. A Ursula fa comodo l'appoggio di Viktor

UE: MERKEL E ORBAN CELEBRANO PICNIC CHE FECE CADERE CORTINA DI FERRO

Angela Merkel e Viktor Orban, insolitamente, fianco a fianco per celebrare il 30esimo anniversario del "picnic paneuropeo" sul confine tra Austria ed Ungheria che infranse la Cortina di Ferro avviando quel processo travolgente che nel giro di pochi mesi portò alla caduta del Muro di Berlino. "Quel picnic si è trasformato nella più grande lotta nella Ddr dai tempi della cosrtuzione del Muro nel 1961, il picnic si trasformò in un evento globale", ha detto oggi a Sopron, cittadina ungherese di confine, la Merkel che è nata nella Ddr. Organizzato il 19 agosto del 1989, dall'Unione Paneuropea e dal Forum democratico ungherese - e patrocinato da Otto von Habsburg, erede al trono degli Asburgo, diventato un convinto europeista - il picnic paneuropeo attirò, sui due lati del confine, migliaia di austriaci ed ungheresi per testimoniare la solidarietà e l'amicizia attraverso la Cortina di Ferro in un momento in cui i regimi dell'Est stentavano a tenera a bada il malcontento e la voglia di cambiamento dei loro cittadini.

GLI EVENTI DELLA CORTINA DI FERRO

Per tre ore fu aperto il confine, permettendo così agli ungheresi di entrare senza controlli in Austria, un passo ulteriore nel processo che avevano avviato i ministro degli Esteri dei due Paesi, Gyula Horn e Alois Mock, che due mesi prima avevano preso le cesoie in mano ed avevano simbolicamente tagliato il filo spinato sul confine, simbolo di quella Cortina invisibile, ma inespugnabile, che per decenni aveva diviso l'Europa. A quel picnic parteciparono anche centinaia di tedeschi della Germania dell'Est, circa 600, che colsero l'occasione per fuggire in Austria e da lì spostarsi in Germania dell'Est, aggirando il Muro di Berlino, ed avviando un processo che in pochi mesi, con decine di migliaia di cittadini della Ddr che cominciarono a fuggire passando dal confine aperto dall'Ungheria, portò alla caduta, il 9 novembre, del simbolo della divisione dell'Europa. "Sopron è l'esempio di quello che gli europei possono ottenere se si uniscono con coraggio in nome dei valori comuni" ha detto ancora Merkel. 

A URSULA VON DER LEYEN SERVE ANCORA ORBAN (E VICEVERSA)

"Non dobbiamo dimenticare mai che il nostro benessere dipende sempre dal benessere comune europeo", ha aggiunto ancora la cancelliera tedesca in quello che è apparso un monito alle tendenze sovraniste ed euroscettiche che vedono in Orban con la sua democrazia illiberale una sorta di leader in Europa. Da parte sua, il primo ministro ungherese - il cui partito Fidesz è stato sospeso dal Ppe prima delle Europee grazie ad un compromesso, mediato proprio dai tedeschi, e non espulso come chiedeva il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker - ha lodato Merkel per il ruolo da lei svolto nella sua carriera politica, iniziata proprio nel 1989, per la riunificazione dell'Europa. Ma poi ha aggiunto che il lavoro non è finito e che bisogna continuare a difenderla "conflitto dopo conflitto", riferendosi alla questione dell'immigrazione che ha visto in questi anni Orban e Merkel su posizioni opposte. Passata alla storia quindi il Paese che, con l'apertua del confine con l'Austria il 27 giugno di 30 anni fa, ha avviato il processo che ha portato alla riunificazione dell'Europa, l'Ungheria di Orban nel 2015 ha costruito un Muro - una barriera metallica alta 3,5 metri - sul confine con la Serbia per impedire il passaggio dei migranti che seguivano la cosiddetta rotta balcanica per venire in Europa. Un riavvicinamento, quello tra Merkel e Orban, che fotografa bene come al di là delle dichiarazioni di guerra degli scorsi mesi e soprattutto in fase pre elettorale al Ppe serva ancora lo scomodo leader ungherese così come probabilmente al leader ungherese fa comodo sedere tra i banchi del Ppe per incidere di più, tenendo in piedi l'esecutivo di Ursula von der Leyen.

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