Migranti, accordo Germania-Spagna. Ma la Merkel lascia fuori l'Italia
Accordo tra Germania e Spagna sull'accoglienza dei migranti
Merkel, accordo sui migranti tra Germania e Spagna... Il piano della cancelliera
Le trattative della Germania con la Spagna sui respingimenti immediati al confine di migranti che hanno già chiesto asilo in Spagna "si sono concluse". Lo ha affermato la portavoce del ministero dell'Interno tedesco, Eleonore Petermann, in conferenza stampa a Berlino. I migranti potranno essere respinti in Spagna nel giro di 48 ore, ha affermato la portavoce di Horst Seehofer. La misura vale a partire dall'11 agosto. "Madrid non ha chiesto nulla in cambio", ha chiarito.
Migranti, il M5s esulta per le parole di Angela Merkel sul regolamento di Dublino
"La cancelliera tedesca Angela Merkel ha ammesso che gli accordi europei di Dublino sull'accoglienza e l'asilo non sono più funzionali. Lo sosteniamo da sempre e con grande soddisfazione accogliamo questa dichiarazione così importante quando voluta e ottenuta dal governo Conte". Lo afferma i deputato M5S Manlio Di Stefano. "I Paesi europei -aggiunge- devono impegnarsi per ripartire equamente i migranti che hanno diritto di rimanere sul territorio e per questo urge una soluzione al più presto. Questa nuova e ulteriore apertura è la riprova di quanto sia stato profittevole aprire al dialogo con l'Europa, attraverso lo scambio e confronto con i capi di Stato, impresa in cui i governi precedenti hanno fallito".
Ma la Merkel, dopo l'intesa con la Spagna, cerca l'accordo con Portogallo e Francia. E l'Italia?
La strategia della Merkel sembra però al momento non includere l'Italia. Da Berlino filtrano infatti notizie della ricerca di un'intesa che possa valere anche con Portogallo e Francia, altri due Paesi affacciati sul Mediterraneo ma che in realtà ricevono meno arrivi dell'Italia. Proprio l'Italia, almeno per il momento, resterebbe al di fuori della strategia sui migranti di Berlino. Forse perché sul tema i rapporti più sviluppati dal ministro Salvini sono a livello personale con Seehofer, più che con la Merkel, nonché con Austria e Ungheria. Ma resta il dubbio che la cancelliera stia cercando una nuova impalcatura dell'accoglienza senza, almeno per ora, coinvolgere direttamente il nostro Paese nel processo decisionale.