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Affari Europei
Migranti, Conte: ho parlato con Merkel, mi ha confermato che non si ritirano
Foto LaPresse


"La cancelliera Merkel mi ha confermato che non vogliono ritirarsi da Sophia. Ho approfittato anche io per dire che dobbiamo trovare un un meccanismo operativo diverso da quello sin qui applicato". Così il presidente del Consiglio Giuseppe COnte in un punto stampa a Davos. "Come sapete con Sofia in caso di operazioni di salvataggio i migranti vengono riportati nel porto più vicino, italiano - aggiunge - questo non è accettabile perché vogliamo una responsabilità pienamente condivisa. L'ho detto e ho detto che tutti vogliamo lavorare a questo. L'operazione in sè può essere anche importante e strategica ma se prelude a questo risultato non è accettabile".

Moavero: cambiare e non chiudere Sophia - In riferimento alle odierne dichiarazioni relative all'operazione Sophia dell'UE, il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Enzo Moavero Milanesi ricorda che "L'Italia non ha mai chiesto la chiusura di Sophia. Ha chiesto che siano cambiate, in rigorosa e doverosa coerenza con le conclusioni del Consiglio Europeo di giugno 2018, le regole relative agli sbarchi delle persone salvate in mare". Infatti, gli accordi dell'aprile 2015 prevedono che siano sbarcate sempre in Italia, mentre il Consiglio Europeo del giugno scorso ha esortato gli Stati UE alla piena condivisione di tutti gli oneri relativi ai migranti. E' quanto si legge in una nota della Farnesina.

LO SCONTRO - La Germania annuncia e poi ritratta in parte la sua decisione di sospendere la partecipazione alla missione in risposta alla politica dell'Italia. Il nostro Paese chiede la modifica dello scopo della missione stessa. "Con la nostra presenza garantiamo la sicurezza di un'area di interesse strategico non solo per l'Europa ma soprattutto per l'Italia, che è in prima linea", dice il comandante dell'operazione Sophia, Enrico Credendino, parlando delle conseguenze dell'eventuale mancato rinnovo dell'operazione. Rischio infiltrazioni terroristiche? "Non è provato al momento, è chiaro che senza le navi militari aumenta il rischio che arrivino non solo i migranti, ma qualcos'altro sul territorio europeo".

"La missione Sophia ha senz'altro contribuito, anche grazie all'addestramento della guardia costiera e della marina libica, alla riduzione dei flussi migratori, dell'87% l'anno scorso rispetto all'anno precedente, del numero dei morti in mare, che nel 2016 sono stati oltre 4.500 mentre nel 2018 1.305, ma ha anche contribuito ad aumentare la sicurezza nel Mediterraneo contrastando la rete criminale". Lo ha precisato l'ammiraglio Enrico Credendino, comandante di Eunavfor Med Sophia, a margine del forum sulle migrazioni Shade Med, organizzato dal comando dell'operazione. I migranti soccorsi e fatti sbarcare in Italia? L'ammiraglio precisa che "nel mandato di Sophia non c'è il soccorso, che è invece un obbligo internazionale, e viene fatto da tutte le navi che sono in mare. Se c'è un'esigenza nessuno si può tirare indietro. Io ho impiegato le navi non per fare i soccorsi ma per i compiti assegnati a Sophia. Poi ho soccorso 45mila migranti, che sono il 9% del totale dei soccorsi, perché eravamo in zona. Ma se Sophia avesse avuto nel suo mandato il soccorso ne avrebbe soccorso 500mila, non 45mila".

Da Davos interviene il premier Conte."Noi ci stiamo battendo da mesi, nessuno vuole realmente pervenire a sforzi comuni per un meccanismo realmente europeo". Conte ha aggiunto "benissimo, allora diciamocelo, a quel punto ognuno persegue interessi nazionali, noi in Italia stiamo facendo da soli e la nostra politica, come vedete con gli sbarchi, sta raggiungendo dei risultati".

Sulla missione va dunque fatta chiarezza. "La missione Sophia, firmata dal governo Renzi, deve continuare ma se gli altri Paesi del Mediterraneo aprono i porti. Iniziamo a portare i migranti a Marsiglia". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a L'aria che tira su La7 ribadendo l'attacco alla Francia che "stampa moneta e la dà a 200 milioni di cittadini africani. Ce l'abbiamo con il governo Macron che ci fa la morale sui migranti", ma di fatto - ha detto - poi li spinge verso l'Italia.

"L'operazione Sophia è stata ed è ancora un'eccellenza della politica di difesa europea. Ha contrastato il traffico di esseri umani nel Mediterraneo fino quasi a fermarlo del tutto, addestrato la guardia costiera libica, e salvato vite. Sophia ha portato tutta l'Ue nel Mediterraneo, dove l'Italia era sola prima del 2015. Se oggi l'Italia, che ha il comando e il quartier generale dell'operazione, non vuole più Sophia, siamo pronti a chiuderla". Lo riferiscono fonti vicine alla Mogherini.

"La missione navale Sophia ha come ragione di vita che tutti gli immigrati soccorsi vengano fatti sbarcare solo in Italia. Accordo geniale sottoscritto dal Governo Renzi, non so in cambio di cosa. O cambiano le regole o finisce la missione". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini intervenendo a "Radio Anch'io". Anche il ministro della difesa Elisabetta Trenta precisa: "Vogliamo che Sophia resti operativa, ma a patto che cambino le regole".

La missione Sophia è interesse nazionale e "va conservata, si può modificare, si può rafforzare ma bisogna costringere tutti i paesi europei ad essere parte di un'azione contro l'immigrazione. Deve esserci più solidarietà da parte degli altri Paesi dell'Ue". Lo afferma il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. "L'immigrazione non è una questione che riguarda solo il sud e non è neanche una questione che riguarda solo la Germania quando si tratta dei profughi siriani", aggiunge Tajani.

Il commissario Ue alla Migrazione Dimitris Avramopoulos getta acqua sul fuoco. "Voglio essere molto chiaro, non c'è alcuna questione di sospensione della Germania della missione Sophia, il ritiro della nave era stato pianificato di routine per il febbraio di quest'anno. Sta alla Germania decidere come impiegare i propri mezzi. Berlino continuerà a partecipare, non ci sono indicazioni che non renderà disponibili i suoi mezzi in futuro". Non tarda la risposta della Germania per bocca del portavoce di Angela Merkel. "Il governo tedesco s'impegna al livello europeo perché la missione Sophia possa andare avanti"

"Ne abbiamo parlato ora con i tedeschi: la Germania non si ritira dall'operazione", "rimane uno dei partner e dei contributori principali": lo precisa l'ammiraglio Enrico Credendino, comandante dell'operazione Eunavfor Med Sophia. "La nave che doveva arrivare il 6 febbraio - spiega - è stata designata, rimarrà in Germania pronta a muovere in due settimane, in attesa che si chiarisca la situazione dei porti di sbarco e il futuro dell'operazione".

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