Migranti, il gruppo di Visegard si oppone ai ricollocamenti
A Budapest vertice del gruppo di Visegard per boicottare il piano di ricollocamenti di Italia, francia e Spagna. E con l'Austria presidente Ue a luglio....
CONTROVERTICE A BUDAPEST DEL BLOCCO DI VISEGARD
Domani il premier austriaco, Sebastian Kurz, si incontrerà a Budapest con i Paesi del gruppo Visegrad (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia). Un vertice per serrare i ranghi in vista del Consiglio europeo di settimana prossima che avrà al centro la riforma del Trattato di Dublino. Riforma che sarà il tema sul tavolo anche per il vertice informale di domenica tra Francia, Spagna, Italia, Germania e Grecia che si terrà a Bruxelles.
SCONTRO SUL TEMA DELL'ACCOGLIENZA DEI MIGRANTI ALL'INTERNO DELL'UE
E se dal vertice di domenica uscirà un accordo, patrocinato anche dalle Nazioni Unite, per creare delle piattaforme regionali per i migranti, il gruppo di Visegard si oppone a qualunque politica di accoglienza. Secondo Kurz bisogna evitare una catastrofe come quella del 2015 e quindi propone la creazione di centri di accoglienza in Nord Africa, Albania e Kosovo, in modo da tenere i migranti lontani dai confini europei.
VIENNA ALLA GUIDA DEL CONSIGLIO UE
Non é facile stabilire in che direzione andrà l'Unione, anche perché dal primo luglio Vienna assumerà la presidenza del consiglio dell'Unione europea, che riunisce i capi di Stato e di governo dei ventotto. E Kurz ha già annunciato che intende mettere al centro la questione migratoria.
PER KURZ C'E' IL RISCHIO DI UNA CATASTROFE MIGRATORIA
C'e' il rischio di una "catastrofe" migratoria "simile a quella del 2015" se l'Europa non riuscirà a sviluppare una risposta comune sul tema. E' l'allarme lanciato dal cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, che a Linz ha tenuto un consiglio dei ministri collegiale con il governo del Land tedesco bavarese, guidato dalla Csu. "Non possiamo aspettare che il disastro sia simile a quello del 2015", ha affermato il cancelliere a margine dell'appuntamento.
KURZ CERCA L'ASSE CON LA BAVIERA
Da parte sua, il presidente bavarese, Markus Soeder, ha sottolineato che Monaco e Vienna condividano "una posizione e uno spirito comune" sulla questione. Del resto, ha aggiunto Kurz, con una chiara stoccata al cancelliere Angela Merkel, "coloro che hanno aperto i confini del 2015 sono responsabili per il fatto che abbiamo controlli alle frontiere tra Austria e Bavaria, tra Austria e Ungheria e Austria e Italia e la situazione potrebbe peggiorare ancora". Kurz comunque si e' augurato che all'inetrno del blocco conservatore della Grosse Koalition tedesca si arrivi a una posizione comune.