Migranti, l'Italia lasciata sola dagli Stati europei
Roma lancia l'allarme sbarchi in sede Ue, ma gli Stati europei fanno spallucce. Merkel unica alleata di Gentiloni, Macron chiude i confini
Negli ultimi giorni il numero dei migranti che ha raggiunto le coste italiane ha sfondato ogni record. E il governo ha lanciato l'allarme a Bruxelles: così non possiamo andare avanti, o ci aiutate oppure chiuderemo i porti e allora le navi che salvano le vite degli immigrati faranno rotta su altri scali europei. La Commissione europea stanzia fondi e sprona gli Stati membri ad accogliere i richiedenti asilo, ma tutti i governi (o quasi) se ne lavano le mani. Come Malta, che pur al centro del Mediterraneo non vede un migrante da quattro anni.
Sbarchi record di migranti in Italia
Solo negli ultimi giorni sono sbarcati sulle coste italiane piú di tremila immigrati. La maggior parte viene salvata dalle navi coordinate dal ministero dell'Interno italiano nell'ambito dell'operazione di salvataggio europea. Mentre circa un 20% sono salvate dalle ong, che pur coordinate dall'Italia, agiscono con mezzi propri e sono state accusate di essere in combutta con i trafficanti.
Il governo lancia l'allarme a Bruxelles
Visti i numeri dei migranti che hanno raggiunto le coste italiane il premier Gentiloni ha chiesto un intervento dell'Unione europea. Ma di che genere di intervento si tratta? Il cuore delle richieste italiane é la redistribuzione dei migranti. Oggi infatti una persona che viene salvata nel Mediterraneo viene portata nei porti italiani e deve aspettare nei centri di accoglienza che venga riconosciuto il diritto d'asilo. Ma ci possono volere anni perché il processo si concluda. Ecco perché il premier ha chiesto che dopo essere stati salvati e schedati dall'Italia, i richiedenti asilo siano ospitati da tutti i ventotto Paesi europei
O ridistribuzione oppure chiudiamo i porti
Il governo chiede insomma che l'accordo firmato da tutti i governi sulla redistribuzione dei profughi diventi realtá. E minaccia ritorsioni: nel caso gli altri Stati facciano orecchie da mercante Roma é pronta a chiudere i suoi porti e allora le navi che salvano i migranti saranno costrette a fare scalo in altri porti. Sulla fattibilità della minaccia peró le opinioni si dividono e gli esperti del ministero degli Esteri e della Difesa dicono che sia contrario a tutte le leggi internazionali.
Bruxelles capro espiatorio
Bisogna peró fare chiarezza, perché chi punta il dito contro l'Unione europea in questa vicenda si sbaglia di grosso. Il presidente della Commissione ha definito 'eroica' l'Italia e ha fatto l'unica cosa in suo potere: stanziare fondi. L'immigrazione resta infatti un tema di competenza strettamente nazionale e Bruxelles non puó convincere nessuno stato ad accettare i migranti. La sua unica arma é la moral suasion, che peró ha effetti limitati. Per questo Juncker sta pensando di legare l'erogazione dei fondi europei al rispetto degli impegni presi dagli Stati sul tema migranti.
Il caso di Malta: zero profughi
Sorprende infatti che Malta, pur al centro del Mediterraneo, non abbia accolto ad oggi neppure un migrante. Il piccolo Stato infatti si rifiuta di far sbarcare i profughi lungo le sue coste anche quando sono le sue imbarcazioni (alcune delle quali fornite dall'Italia) ha salvare i migranti che rischiano di annegare. Questo per un tacito accordo con l'Italia che ora Roma vuole rivedere. Se é vero che malta é un piccolissimo Stato, é anche vero che puó fare la sua parte.
La questione migranti in discussione in Ue
Settimana prossima ci sarà un vertice dei ministri dell'interno europei per discutere di varie questioni, tra cui quella dei migranti. Ma a detta degli stessi interessati é molto difficile che si arrivi a qualcosa di concreto. Intanto Gentiloni incontrerà Merkel e Macron per cercare di sbloccare la questione. Berlino ha giá fatto la sua parte accogliendo oltre un milione di richiedenti asilo giunti lungo la rotta balcanica, mentre Parigi fa orecchie da mercante. Macron ha dichiarato che potrebbe essere disposta ad accogliere solo i rifugiati, e visto che l'80% delle persone che arrivano in Italia sono migranti economici l'apertura francese é di fatto una porta chiusa. Ma il vero zoccolo duro sta nell'Est Europa, dove il gruppo di Stati guidato da Orban si rifiuta di accogliere anche solo una persona.