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Affari Europei
Migranti, polemica sul voto M5s e Lega:mettono a rischio la riforma di Dublino

Migranti, M5S e Lega mettono a rischio riforma di Dublino

Deputati dei paesi dell'Ovest quasi tutti a favore, quelli dei paesi dell'Est quasi tutti contro, Partito democratico e Forza Italia che parlano di "rivoluzione copernicana", mentre il Movimento 5 Stelle e la Lega esprimono il loro dissenso con un "no" e con un'astensione: tutti dicono di voler cambiare Dublino, ma nel momento di decidere la riforma delle regole sull'asilo nell'Ue divide tanto i governi quanto l'Europarlamento e i partiti italiani.

Che cosa prevede il testo approvato dal Parlamento Ue

L'Assemblea di Strasburgo ha approvato in modo chiaro la sua posizione sula riforma di Dublino con 390 voti a favore, 175 contrari e 44 astensioni. Il testo, che ora dovrà essere negoziato con i governi, metterebbe di fatto fine al principio del paese di primo ingresso responsabile dei richiedenti asilo che arrivano sul suo territorio, introducendo un meccanismo di ridistribuzione automatica tra Stati membri dell'Ue. L'attribuzione della responsabilità dovrebbe fondarsi su "reali legami" tra il richiedente asilo e uno Stato membro, quali la famiglia, l'avervi già vissuto in precedenza o gli studi. In assenza di questi legami, i richiedenti asilo verrebbero automaticamente assegnati ad uno Stato membro dell'Ue in base ad un metodo di ripartizione fisso, non appena registrati e dopo un controllo di sicurezza e una rapida valutazione dell'ammissibilita' della loro domanda di protezione internazionale.

La riforma potrebbe aiutare l'Italia

L'Europarlamento vuole evitare che gli Stati membri in prima linea si assumano una quota sproporzionata degli obblighi internazionali dell'Europa nei confronti delle persone che hanno bisogno di protezione. Gli Stati membri che non rispettano le norme rischiano di veder ridotto il loro accesso ai fondi Ue. Il nuovo regolamento di Dublino fondato sulla "solidarieta'" dovrebbe consentire di passare dal "caos odierno" a un sistema "ordinato", ha spiegato la relatrice del provvedimento, la liberale svedese Cecilia Wikstroem.

Ma M5s e Lega votano contro

Ma la lacerazione Est-Ovest dentro l'Europarlamento non fa presagire nulla di buono in vista delle trattative tra governi, mentre le posizioni assunte da M5s e Lega lasciano intravedere tatticismi in vista delle prossime elezioni in Italia. Dopo il voto dell'Europarlamento, tocca ai governi cercare di trovare un consenso sulla loro posizione negoziale, per poi avviare le trattative con i deputati. Al Consiglio il dibattito è fermo da un anno e mezzo, alla ricerca di un compromesso tra "solidarietà" chiesta dalla Germania e dai paesi del Sud e "responsabilita'" pretesa dai paesi del Nord e dell'Est. Il presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani, ha chiesto di agire "in tempi rapidi". In realtà, all'ultimo Consiglio europeo, i capi di Stato e di governo dell'Ue hanno deciso di darsi altri sei mesi per arrivare a un accordo.

Ue spaccata tra Est e Ovest

La lista di voto all'Europarlamento è indicativa delle linee di frattura: i deputati polacchi, ungheresi, cechi, slovacchi, estoni, lituani e lettoni in gran parte hanno votato in dissenso dai grandi gruppi Popolare, Socialista e Liberale, bocciando la proposta della relatrice Wikstroem. "Noi non concordiamo con la ricollocazione e le quote obbligatorie", spiega Martina Dlabajouva, deputata liberale della Repubblica ceca. "E' inutile insistere. Anche il Consiglio non parla più delle quote. Perché deve farlo il Parlamento Europeo?". L

M5s vota contro a sorpresa, Lega si astiene

a stessa posizione contraria è stata espressa dai gruppi di estrema destra o euroscettici. Per molti osservatori la vera sorpresa e' stato il voto negativo del M5s e l'astensione della Lega - due partiti che da anni dicono pubblicamente di voler modificare le regole di Dublino per alleggerire l'Italia dal peso della crisi dei migranti. Secondo Lorenzo Fontana della Lega, si tratta di una "pseudo-riforma". Per il M5s, con la proposta dell'Europarlamento, "i paesi di primo ingresso come l'Italia dovranno trattenere i migranti economici", ha spiegato l'eurodeputata Laura Ferrara: il M5s "in un bilanciamento di cose positive e negative" preferisce il sistema di Dublino attuale alla riforma proposta dal Parlamento, perché "il discorso dei movimenti secondari non è un problema nostro, non è una preoccupazione dell'Italia".

Pd: "Il M5s fa tatticismi in vista del voto e mette a rischio la riforma"

Peccato che l'Italia sia già oggi obbligata a tenersi tutti i migranti (economici e rifugiati), mentre i movimenti illegali siano illegali secondo la legislazione Ue. "Grillo e Di Maio non perdono occasione per creare allarmismo sull'immigrazione e tuonare contro l'Europa e poi difendono le regole che scaricano sull'Italia tutto il peso degli sbarchi", ha detto il capo-delegazione del Pd, Patrizia Toia: "se Di Maio è contrario vada a fare campagna elettorale in Ungheria". Al netto delle polemiche politiche, il timore di alcuni è che con il M5S con il voto contrario e la Lega con l'astensione abbiano fatto il gioco degli Stati dell'Est, che nei negoziati al Consiglio continueranno a opporsi con ogni mezzo alla riforma di Dublino. 

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