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Affari Europei
Migranti, pace fatta tra Francia e Italia. "Caso chiuso". Conte va a Parigi

Prove di pace tra Parigi e Roma dopo lo scontro sull'Aquarius. Una telefonata tra Conte e Macron pone fine alle ostilità diplomatiche mentre in Italia Salvini continua a scatenare polemiche definendo "crociera" il viaggio verso Valencia della nave carica di migranti.

"Il caso è chiuso, ora bisogna cambiare il trattato di Dublino. La soluzione della questione immigrazione non può essere demandata solo all'Italia. Ne parleremo nell'incontro di domani", dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Con una nota dell'Eliseo il presidente francese Emmanuel Macron precisa: "Mai fatto dichiarazioni con l'obiettivo di offendere il popolo italiano". Non proprio scuse ufficiali, ma abbastanza per confermare l'incontro tra i due, domani a Parigi (tra l'altro il premier proseguirà il suo ciclo di incontri lunedì, a Berlino da Merkel, e nelle ore successive dovrebbe essere a Londra per un faccia a faccia con May).

La svolta dopo una telefonata tra lo stesso Conte e il presidente francese Macron nella notte. "C'è il tempo delle emozioni e il tempo del lavoro per affrontare questioni importanti come la crisi migratoria", ha dichiarato la ministra francese degli Affari europei, Nathalie Loiseau, aggiungendo: "Abbiamo bisogno di parlare con l'Italia, è un grande partner, un grande vicino". E definisce la conversazione telefonica tra i due "cordiale".

Fino a qualche ore prima il vicepremier Luigi Di Maio sembrava voler tenere il punto: "Spero che il presidente Macron si scusi, è ancora in tempo. Ma finché non arriveranno le scuse noi non possiamo indietreggiare", aveva detto il capo politico cinquestelle. È la linea che aveva dettato ieri il leghista Matteo Salvini, da parte del quale era arrivato il veto per il viaggio di Conte in assenza di "scuse ufficiali" del presidente francese, per le accuse di "cinismo e irresponsabilità" rivolte a Roma e in particolare proprio a Salvini, artefice della chiusura dei porti italiani e della conseguente odissea della nave Aquarius. Oggi però il ministro dell'Interno cambia linea: "Quello che conta è la sostanza, non la forma, bene ha fatto Conte a decidere di andare".

Intanto si fa più drammatico il viaggio dell'Aquarius verso Valencia, dove la nave si sta dirigendo dopo che il neo-premier spagnolo Pedro Sanchez ha messo a disposizione quel porto per l'attracco. C'è stato un cambio di rotta, reso necessario dal maltempo. "Se hanno problemi, sono loro", è il commento di Matteo Salvini. "Mi sembra che una nave che prende a bordo sistematicamente 4 o 500 persone sia attrezzata, e ne hanno a bordo cento". Ma i toni si fanno sempre più duri e il ministro dell'Interno, escludendo che la nave possa fermarsi in Italia, dice: "Andranno in Spagna? Certo. Non possono decidere dove cominciare e finire la crociera. È tutto sotto controllo, è tutto tranquillo non c'è problema alcuno. Mi sembra che l'arrivo sia previsto sabato senza intoppi". In realtà gli intoppi, come li chiama Salvini, ci sono. E da Madrid dicono che la nave arriverà solo domenica.

Sulla vicenda interviene per la prima volta anche il Papa Francesco, in un messaggio inviato ai partecipanti al Colloquio Santa Sede-Messico sulla migrazione internazionale: "Non sono in gioco solo numeri, bensì persone, con la loro storia, la loro cultura, i loro sentimenti e le loro aspirazioni", scrive Francesco. "Queste persone, che sono nostri fratelli e sorelle, hanno bisogno di una protezione continua indipendentemente dal loro status migratorio".

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