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Affari Europei
Migranti, Ue spaccata. Merkel pentita, Macron non li vuole. Italia col cerino

L'EUROPA SI BLINDA CONTRO I MIGRANTI

Tutta Europa si blinda contro i migranti. In Germania Angela Merkel si è pentita per la politica dell'accoglienza lanciata nell'estate del 2015. In Francia Emmanuel Macron, nonostante i proclami di aiuto per l'Italia, non li vuole e li respinge. Il Regno Unito ha deciso di lasciare l'Unione Europea anche per non dover fare la sua parte sull'accoglienza dei profughi. La Spagna li respinge senza troppi complimenti. L'Austria rafforza i controlli al confine causando anche qualche disagio alle frontiere. La rotta balcanica è chiusa da ormai oltre un anno. Il blocco dell'Est dei paesi di Visegrad costruisce muri. Persino i paesi del Nord rivedono la loro politica di accoglienza. E l'Italia? Resta con il cerino in mano.

MERKEL PENTITA DELLA POLITICA DI ACCOGLIENZA

Angela Merkel si è pentita della politica di accoglienza e sta anzi mettendo in atto una serie di azioni anti migranti anche in vista delle elezioni tedesche del 24 settembre. Qualche prova? Da inizio giugno, l'Ufficio federale tedesco per la migrazione (BAMF) ha cominciato a rispedire indietro in Italia tutti i nuclei familiari di richiedenti asilo, approdati prima nella penisola, come prevede il regolamento di Dublino. Lo riferisce il Neuen Osnabruecker Zeitung citando documenti interni al BAMF, secondo i quali la capacita' ricettiva in Italia è "notevolmente aumentata" e per questo adesso offre delle garanzie di accoglienza e protezione, che in precedenza non garantiva. Dal 2014 la Germania aveva sospeso l'applicazione di Dublino nei casi in cui i paesi di prima accoglienza non fossero stati in grado di garantire la dignità dei richiedenti. Tra questi paesi figurava anche l'Italia oltre alla Bulgaria e alla Grecia. Ora le cose, viste da Berlino, sono cambiate: l'Italia è in grado di far fronte all'accoglienza. Della stessa opinione è anche il Tribunale europeo per i diritti umani, secondo il quale gli impegni presi dall'Italia in materia sono sufficienti. Unica eccezione, le famiglie con bambini piccoli o neonati. Per loro il regolamento di Dublino non si applica ancora. Inoltre, da una conversazione di Trump emerge anche il pentimento della Merkel per la politica di accoglienza dei migranti adottata negli scorsi anni. In una intercettazione con il primo ministro australiano Turnbull, infatti Trump dichiara (come riporta Gli Occhi della Guerra): “Ho parlato oggi con la Merkel e credimi, vorrebbe non averlo mai fatto. La Germania è un disastro per quello che è successo. Potrebbero arrivare due milioni di persone in Germania. Due milioni di persone! Riesci a crederlo? Non sarà più la stessa cosa".

MACRON E LA CHIUSURA SUI MIGRANTI

L'Italia riponeva molte speranze in Emmanuel Macron per invertire la rotta sulla politica di accoglienza europea dei migranti e soprattutto sul senso di solidarietà degli altri Stati membri di fronte alle difficoltà oggettive italiane. Eppure, la realtà è proprio che Macron si è reso protagonista di una chiusura piuttosto drastica. L'inquilino dell'Eliseo ha infatti adottato una dura politica di respingimenti al confine, in particolare quello di Ventimiglia con l'Italia. Non proprio quello che si aspettava chi aveva ascoltato il suo mea culpa nell'esordio in Ue, quando aveva parlato di una Francia che "non sempre ha fatto il proprio dovere" sul tema. In Francia, dopo la chiusura, avvenuta nove mesi fa, del grande campo conosciuto col nome di "giungla", ci sono ancora 4-500 richiedenti asilo che vivono nelle strade e nei dintorni della citta' nel nord della Francia. Parlando con loro e dopo aver condotto oltre 60 interviste con richiedenti a silo e 20 con operatori umanitari, il 26 luglio scorso la ong Human Rights Watch ha pubblicato un rapporto dall'eloquente titolo: "Like Living in Hell". Police Abuses Against Child and Adult Migrants in Calais.

IL PUGNO DURO DELLA SPAGNA: RIMPATRI FORZATI IN 48 ORE E CENTRI CHIUSI

L'approccio della Spagna alla questione è sempre stato molto molto duro. A maggior ragione lo è adesso in corrispondenza dell'apertura di una nuova rotta verso le coste andaluse che rappresenta un'alternativa alla classica rotta libica con arrivo in Italia. A giugno il numero di profughi arrivati in Andalusia sono stati quasi duemila, in grande maggioranza provenienti dai paesi centroccidentali dell'Africa. Madrid non fa sconti e mantiene la sbarra d'accesso chiusa in maniera quasi ermetica. Sull'isola De Las Palomas vengono tenuti i marocchini, in attesa di essere rispediti in patria. Secondo un accordo tra Spagna e Marocco, infatti, Madrid ha il diritto di rimpatriare i cittadini marocchini entrati clandestinamente entro 48 ore. E gli altri? Vengono smistati in centri di identificazione chiusi dove possono essere trattenuti fino a 60 giorni in strutture che molto spesso assomigliano a delle carceri.

L'AUSTRIA BLINDA I CONFINI CON L'ITALIA

La maxi-operazione di controllo alle frontiere che l'Austria sta predisponendo al fine di contrastare gli ingressi illegali di migranti nel proprio territorio interesserà tutti i suoi valichi. Saranno, quindi, interessate anche le frontiere con l'Italia in particolare quella del Brennero ma anche Tarvisio e quelle considerate "minori" come Resia e Prato Drava.  L'ordine di incrementare i controlli alle frontiere è stato dato dal ministro degli Interni austriaco Wolfgang Sobotka a seguito di una comunicazione ricevuta dalla direzione generale per la sicurezza pubblica che ha indicato un notevole aumento di arrivo di migranti illegali che utilizzano valichi meno frequentati. Come ha sottolineato Sobotka, "l'obiettivo è quello di ridurre l'immigrazione clandestina". Ai valichi più sensibili, in particolare quelli con l'Ungheria e la Slovenia, le forze di polizia saranno affiancate da una massiccia presenza dell'esercito che fungerà da supporto. Le misure che saranno prese in tutti i confini, quindi anche quelli con Slovacchia ed Italia, sono quelle di controlli dei veicoli. Saranno aumentati i controlli anche sui treni merci sulla rotta di transito Italia - Germania.

MURI NEI PAESI DI VISEGRAD. E ANCHE IL NORD SI CHIUDE

Il panorama è completato dai paesi di Visegrad, classico blocco da sempre ostile ai migranti nonostante il basso numero di presenze in proporzione alla popolazione. L'Ungheria di Orban come sempre è in prima fila, con la costruzione di un muro al confine con la Serbia. Ma anche i governi populisti di Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia non scherzano. E persino tra i paesi del Nord e della Scandinavia, tradizionalmente molto aperti, è cambiato tutto. Svezia, Danimarca su tutte stanno rivedendo le loro politiche di accoglienze al ribasso. Con l'Italia rimasta ormai drammaticamente da sola a far fronte alla situazione che non è nemmeno più corretto definire emergenza ma che rischia di diventare un pericoloso futuro.

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