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Affari Europei
Nato, l'Italia nel mirino degli Usa: 'Tagliate troppo, servono investimenti'

L'Italia e' il paese Nato che ha tagliato di piu' (-12,4%) le spese destinate alla difesa nel 2015: e' quanto si legge nel rapporto sulle attivita' dell'Alleanza atlantica per l'anno scorso. In un contesto generale in cui gli Stati hanno smesso di tagliare, a causa delle accresciute minacce mondiali, e dopo che gli stessi Ventotto paesi della Nato avevano stabilito di far tornare il livello delle spese per la Difesa al 2% del Pil, in Italia si e' registrato un calo allo 0,95% del Prodotto interno lordo (era lo 0,98% nel 2014) per un investimento complessivo di 18,271 miliardi di dollari contro i 24,4 dell'anno precedente.

"Ai paesi, come l'Italia, che spendono meno del 2% del Pil dico che devono smettere di tagliare - ha detto Stoltenberg - ma il contesto generale mostra gia' un'inversione di tendenza, per la prima volta proprio nel 2015". Infatti, ha sottolineato presentando il rapporto, ben 5 paesi dell'Alleanza hanno gia' raggiunto e superato il 2%, mentre 16 sono quelli che hanno aumentato la spesa in termini reali e 12 in termini di percentuale sul Pil.

"Finalmente - ha detto Stoltenberg riferendosi alla situazione generale delle spese per la difesa dei paesi Nato - si e' interrotta la fase dei tagli, e' il primo passo nella direzione giusta". Quanto all'Italia e agli altri paesi "controtendenza", il segretario generale non vuole additarli, ma ricorda che sono stati tutti i 28 paesi dell'Alleanza, in occasione dell'ultimo vertice nel Galles, a stabilire che la spesa per la Difesa, a causa delle minacce crescenti, doveva tornare a crescere. E il compito della Nato e' proprio quello di vigilare perche' questo impegno sia rispettato.

L'Italia, in particolare, rappresenta una delle frontiere Nato, quella rivolta verso il Sud, verso l'Africa e il Medio Oriente, e ha quindi le sue specifiche ragioni per investire in difesa e sicurezza in questo momento, si ricorda a Bruxelles. Nel presentare il rapporto annuale, Stoltenberg ha ricordato le diverse sfide per la pace e la sicurezza, e ha garantito che la Nato intende "continuare a portare la stabilita' in Europa rimanendo forte, essendo aperta al dialogo e lavorando con i suoi partner in tutto il mondo".

L'anno scorso, ha aggiunto, e' stata triplicata a 40 mila uomini la capacita' della forza di risposta, e istituita una speciale forza rapida in grado di intervenire in pochissimo tempo. Inoltre, Stoltenberg ha sottolineato l'importanza di "intrattenere con Mosca relazioni fondate sul rispetto reciproco": il dialogo, ha ricordato, non si e' mai interrotto e nei prossimi mesi potrebbe esserci una nuova riunione del Consiglio Nato-Russia, che non e' piu' stato convocato dall'invasione della Crimea, due anni fa.

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