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Affari Europei
Origine in etichetta, Bizzotto: "Da Bruxelles un attacco al Made in Italy"

Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani

E' stata approvato a larga maggioranza a Bruxelles il regolamento esecutivo sull'indicazione in etichetta dell'origine dell'ingrediente principale degli alimenti. Le norme specificano le modalità con cui i produttori saranno obbligati a fornire informazioni sull'origine in etichetta quando il luogo di provenienza dell'alimento è indicato o anche semplicemente evocato e non è lo stesso di quello del suo ingrediente primario.

Il regolamento, che non si applica a Dop e Igp, é stato votato a favore da quasi tutti gli Stati, si sono astenuti solo Germania e Lussemburgo. Le norme lasciano molta flessibilità sulla portata geografica del riferimento all'origine, da semplicemente Ue/Non Ue allo Stato membro. "Si tratta di un danno enorme per il Made in Italy", denuncia ad Affaritaliani.it l'eurodeputata della Lega Mara Bizzotto. "Dopo cinque anni di discussioni a Bruxelles quella che poteva essere una bella chance per l'Italia si é trasformata in un problema".

Che cosa prevede il regolamento?

"La Commissione lascia al produttore la possibilità di inserire il luogo di origine dell'ingrediente principale. Per assurdo io potrei produrre in Veneto del formaggio usando latte polacco e scrivere sulla confezione 'Formaggio veneto' e tra gli ingredienti mettere semplicemente 'formaggio fatto con latte di origine Ue'".

D'altronde siamo in un mercato comune, ha davvero importanza se il latte proviene dall'Italia o dall'Austria?

"Certo che ne ha, perché é il consumatore che deve essere libero di scegliere tra un prodotto fatto in Italia con standard italiani e uno fatto magari con ingredienti provenienti dalla Bulgaria. Il nostro Made in Italy é così richiesto all'estero per gli alti standard qualitativi, oltre perché é buono".

Ma essendo all'interno dell'Europa un latte non vale l'altro?

"Assolutamente no, perché i nostri agricoltori e trasformatori seguono in Italia una normativa più stringente rispetto a quella di altri Paesi. E poi c'é poi un problema di contraffazione".

In che senso?

"Ogni anno le nostre imprese perdono 60 miliardi di euro a causa dei prodotti contraffatti, il cosiddetto italian sounding. Avere delle etichette chiare avrebbe smontato questo falso 'Made in' salvaguardando al contempo il lavoro dei nostri agricoltori".

Questo regolamento come influisce sull'obbligo di indicare l'origine in etichetta per prodotti come pasta, riso e latte, introdotto dal ministro Martina?

"Non é ancora chiaro. Ma l'Italia avrebbe dovuto spingere a livello europeo per inserire l'obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine degli ingredienti. Invece con questo regolamento é passata la linea contraria che crea un danno enorme per il Made in Italy".

Perché allora l'Italia ha avvallato questo regolamento?

"Perché a Bruxelles hanno voluto favorire le multinazionali che comprano materie prime in tutta Europe e fanno prodotti senza badare al territorio. In questo gioco al ribasso ci perdono i consumatori prima di tutto, ma anche gli agricoltori italiani che ogni giorno faticano per produrre materie prime di qualità".

Tags:
origine in etichettamade in italy





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