Pernigotti ai turchi, via ai licenziamenti. Ira Lega: "C'è lo zampino dell'Ue"
Ciocca (Lega): "I risultati fallimentari della tanto sostenuta globalizzazione sono sotto gli occhi di tutti"
Pernigotti, l'azienda: "La produzione resterà in Italia". Ma partono i licenziamenti
Pernigotti intende "esternalizzare le proprie attività produttive unicamente presso il territorio nazionale". Lo precisa la proprietà dell'azienda, che "sta procedendo all'individuazione di partner industriali in Italia, a cui affidare la produzione, coerentemente anche con l'obiettivo di cercare di ricollocare il maggior numero possibile di dipendenti coinvolti presso aziende operanti nel medesimo settore o terzisti. L'azienda sta gia?dialogando con alcune importanti realta?italiane del settore dolciario". Ma intanto sono partiti i licenziamenti della nuova proprietà turca.
Pernigotti ai turchi, Lega: "Fallimento della globalizzazione sostenuta dall'Ue"
La notizia della chiusura dello stabilimento Pernigotti a Novi Ligure manda su tutte le furie la Lega. “Si tratta dell’ultimo caso di una multinazionale straniera che saccheggia il Made in Italy per portarlo dove la manodopera costa meno lasciando a casa centinaia di famiglie italiane.” Commenta così l’Europarlamentare della Lega, Angelo Ciocca la notizia della delocalizzazione in Turchia dell’azienda Pernigotti di Novi Ligure. “I risultati fallimentari della tanto sostenuta globalizzazione sono sotto gli occhi di tutti: con Pernigotti l’Italia perde un altro marchio storico del Made in Italy agroalimentare portando il conto totale a 10 miliardi di euro.”
Le richieste di Ciocca alla Commissione europea
“Un pezzo della storia italiana” - sottolinea il Deputato - “che passa in mano al gruppo turco Toksoz, che produce dal farmaco al cioccolatino. Situazione ancora più assurda se pensiamo che l’Europa ha finanziato la Turchia negli ultimi 10 anni con 9 miliardi di euro. Nella giornata di domani - conclude Ciocca -, mi recherò personalmente al consolato di Istanbul e nella sede dell’azienda per fare chiarezza su questa triste vicenda. Chiederò inoltre alla Commissione europea l’attivazione del Fondo di adeguamento alla globalizzazione per salvaguardare i lavoratori italiani.”
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