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Affari Europei
“Più risorse europee per il lavoro”. La sfida di Stefano Maullu (FdI)

Per cambiare l’Europa serve la tenacia di chi è partito dal basso, dalla periferia. Ne è pienamente convinto Stefano Maullu, candidato alle europee con Fratelli d’Italia, partito al quale ha aderito lo scorso anno dopo una lunga militanza in Forza Italia. L’Europarlamentare uscente – già Assessore Regionale in Lombardia - intende tornare in Europa con uno scopo ben preciso: cambiare radicalmente la macchina comunitaria, semplificandola e rendendola davvero utile alle esigenze di cittadini, imprese e territori.

Per Maullu, la priorità degli italiani è molto chiara: il lavoro. “L’Europa deve avvicinarsi alle persone, ai loro bisogni reali. Ancora oggi, l’Europa è percepita dalla gente come qualcosa di lontano e irraggiungibile, quasi inavvicinabile. È proprio per questo che deve cambiare: non voglio un’Europa a trazione franco-tedesca, con egoismi e austerity, ma un’Europa che abbia rispetto per l’Italia, per gli italiani e per i loro problemi quotidiani, partendo dal lavoro. Voglio tornare in Europa per portare più risorse al nostro Paese, alle eccellenze locali, a tutte le persone che cercano lavoro o che l’hanno perso a causa degli effetti nefasti di una globalizzazione schizofrenica e di una crisi economica che fa sentire ancora i suoi pesantissimi effetti. Il benessere delle persone e dei territori può essere stimolato soltanto con una viva attenzione da parte dell’Europa, anche attraverso i finanziamenti europei”.

Il lavoro prima di tutto, quindi, partendo secondo Stefano Maullu dalla valorizzazione di quelle che possono essere le opportunità offerte dall'Europa in termini di bandi e finanziamenti dedicati a crescita e sviluppo. “È necessario – continua Maullu - che l’intero territorio italiano venga investito da una nuova ondata di risorse comunitarie per rilanciare l’occupazione, la crescita e lo sviluppo locale, ma anche per sostenere i tessuti produttivi dei singoli distretti regionali, da cui dipende il lavoro di milioni di persone. Negli scorsi mesi, il Parlamento Europeo ha approvato l’aumento della dotazione di due importanti fondi legati al lavoro, il FSE+ (fondo sociale europeo) e il fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione. Il mio obiettivo è estremamente semplice: una parte dei 105 miliardi stanziati dall’Europa per il nuovo FSE+ dovrà essere riservata all’Italia, ai giovani disoccupati, a chi ha perso il lavoro. La globalizzazione e gli effetti peggiori della crisi si sono abbattute con violenza anche sul nostro territorio, causando incertezza e perdita di lavoro. Non servono misure assistenzialiste come il reddito di cittadinanza, ma un sostegno concreto all’occupazione attraverso le opportunità racchiuse nei fondi europei, di cui talvolta non si conosce nemmeno l’esistenza. È per questo che ho creato la piattaforma www.Easy-Europe.com, per avvicinare cittadini e imprese all’universo dei finanziamenti europei, tuttora percepito come remoto e incomprensibile. Le modalità d’accesso a questi finanziamenti devono essere assolutamente semplificate, perché queste risorse possono contribuire in maniera determinante alla crescita di ogni singolo territorio. L’Europa deve cambiare totalmente, deve avvicinarsi concretamente ai bisogni reali della gente. Ciò che voglio, e per cui intendo lottare, è infatti un’Europa più vicina alle persone, un’Europa che non abbandoni nessuno”.

Un “Cambiamo tutto” che è stato lanciato recentemente da Giorgia Meloni a Torino, durante l'assemblea programmatica di Fratelli d'Italia: “Al momento – sono le parole di Maullu -, l’Europa non è soltanto paralizzata, ma è anche schiava dell’asse franco-tedesco. Come giustamente affermato da Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia vuole andare in Europa per cambiare tutto. Vogliamo un’Europa che tuteli la famiglia, l’identità nazionale e il lavoro delle persone, senza nessuna ingerenza dall’alto in nome dell’austerity. Serve più rispetto per l’Italia, per le sue tradizioni, per quelle radici cristiane che vengono spesso calpestate o minacciate dalla prepotenza dell’islam. L’Europa ha lasciato da sola l’Italia nelle sue sfide più importanti, come quella dell’immigrazione incontrollata, senza saper proporre una soluzione accettabile per risolvere il problema. Ciò non dovrà accadere mai più, ed è proprio per questo che voglio continuare a combattere: per difendere l’Italia e gli italiani, come ho sempre fatto”.

Difendere l'Italia e gli Italiani per ridare al Paese una consolidata proiezione internazionale è la sfida di Maullu e di FdI per queste Europee del 26 maggio: “Ce la possiamo fare attraverso una strenua difesa delle nostre eccellenze nazionali, come il Made in Italy, ma anche con una progressiva italianizzazione dell’Europa – chiude l'Europarlamentare milanese di origine sarda -. Il nostro Paese non è soltanto la seconda manifattura del vecchio continente, ma è anche uno dei Paesi fondatori dell’Unione Europea, per cui deve essere rispettato da tutti. Negli ultimi quattro anni ho tutelato concretamente l’interesse nazionale dell’Italia, difendendolo da chiunque osasse minacciarlo, e non ho nessuna intenzione di fermarmi. Francia e Germania hanno cercato di relegare il nostro Paese in una posizione di secondo piano, calpestando la nostra dignità e ostacolando la nostra crescita. Tutto ciò deve finire, e in fretta. Vere e proprie beffe come quella subita dall’Italia nel dossier EMA, ad esempio, non dovranno ripetersi mai più. Serve un sostegno vero alle imprese, alle filiere nazionali, a chi produce ricchezza per il nostro Paese. L’Italia deve andare in Europa a testa alta, con lo scopo di riconquistare la sua centralità nel Mediterraneo e il proprio ruolo cruciale nell’eurozona. È un obiettivo ambizioso, e per raggiungerlo servono figure tenaci che abbiano tenacia, competenza e idee chiare”.

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