Polonia, altra mossa anti aborto. Bonus a chi partorisce bimbi con handicap
Il governo della Polonia offre un bonus alle donne che partoriscono bimbi malati o con handicap. Una mossa anti aborto che fa arrabbiare l'Ue
BONUS ALLE DONNE POLACCHE CHE PARTORISCONO BIMBI CON HANDICAP
Le donne polacche che decideranno di partorire bambini gravemente malati o con malformazioni riceveranno dallo stato un bonus di 4000 zl (930 euro). Lo ha deciso oggi il parlamento di Varsavia con la maggioranza assoluta del partito populista Diritto e giustizia (Pis). A favore della legge hanno votato 267 deputati, contrari 140, 21 astenuti. La legge chiamata Pro life parla di provvedimenti a favore della vita e contro l'aborto.
MOSSA ANTI ABORTO
La norma e' stata proposta dal Pis per venire incontro agli ambienti antiabortisti, sostenuti dalla Chiesa, dopo che, sotto la pressione dell'ondata di proteste delle donne in nero, gli stessi deputati del Pis avevano fatto marcia indietro respingendo la proposta di legge con il divieto totale di aborto. "Si tratta di primo soccorso alle famiglie in difficolta'" ha detto dopo il voto Elzbieta Witek del Pis. La legge in vigore in Polonia dal 1993 permette di abortire in caso di stupro, minaccia per la vita della madre e appunto nel caso di malformazione del feto. Il maggiore accesso alle analisi prenatali ha fatto negli ultimi anni crescere il numero di aborti per questo motivo. Con la nuova legge Pis spera di far ridimensionare il fenomeno.
CONTINUA LA TENSIONE CON L'UE
Il momento di grande tensione con l'Unione europea non accenna dunque a diminuire. Negli scorsi giorni il governo di Varsavia ha respinto le raccomandazioni dell'Unione europea sulla tutela dello stato di diritto in Polonia perche' "non vede la possibilità legale di metterle in atto". Come riferisce l'agenzia Pap, il documento di risposta alla lettera della Commissione europea del 27 luglio scorso è stata inviata a Bruxelles ieri, esattamente allo scadere dei tre mesi previsti dalle regole Ue. Nel documento si sostiene che le raccomandazioni della Commissione "sono basate sull'infondata tesi" del ruolo preminente della "Corte costituzionale nell' assicurare lo stato di diritto". La Polonia è il primo paese contro cui viene attivata la procedura di controllo della Unione europea sullo Stato di diritto. La misura è stata presa dopo che il presidente della repubblica e il governo del partito populista "Diritto e giustizia" (Pis) eletto un anno fa non avevano voluto riconoscere i giudici della Corte costituzionale eletti dal parlamento della precedente legislatura. Ora la nuova mossa anti aborto che fa arrabbiare Bruxelles, tenendo anche in considerazione le manifestazioni piazza di qualche settimana fa organizzate dalle donne polacche proprio su questo tema.