Ppe contro Renzi: "Mette a repentaglio l'unità dell'Ue". Il Pd replica
Con la sua opposizione al fondo da 3 miliardi per il sostegno alla Turchia nella gestione dei migranti, il governo italiano mette a rischio la credibilita' dell'Europa. E' il parere del capogruppo Ppe al Parlamento europeo Manfred Weber, che ha voluto fare un appello al presidente del Consiglio Matteo Renzi.
"Avevamo previsto di stanziare 3 miliardi - ha detto Weber - Il Consiglio e il Parlamento erano d'accordo e poi si scopre che l'Italia non è disposta ad adottare il fondo: questo è molto negativo per la nostra immagine. Lancio quindi un nuovo appello a Matteo Renzi: bisogna contrastare questa perdita di credibilità legata al populismo che regna in Europa. Dobbiamo farlo insieme".e 3 miliardi - ha detto Weber - Il Consiglio e il Parlamento erano d'accordo e poi si scopre che l'Italia non e' disposta ad adottare il fondo: questo è molto negativo per la nostra immagine. Lancio quindi un nuovo appello a Matteo Renzi: bisogna contrastare questa perdita di credibilità legata al populismo che regna in Europa. Dobbiamo farlo insieme".
“La credibilità dell'Europa l'ha messa a rischio chi come lui e come i suoi amici hanno voluto un'austerità ideologica che ha messo i cittadini in difficoltà e ha aumentato le diseguaglianze. Noi vogliamo lavoro solo lavoro e agenda sociale”. Così la capodelegazione degli eurodeputati Pd, Patrizia Toia, ha risposto all'accusa del capogruppo del Ppe a Matteo Renzi di mettere a rischio la credibilità dell'Ue bloccando il fondo da tre miliardi di euro promesso alla Turchia per la gestione dei rifugiati. “Noi abbiamo a cuore l'Europa di oggi e il suo futuro – ha detto Toia, intervenendo al dibattito a Strasburgo sul summit Ue di dicembre - per questo noi italiani, qui in Parlamento e il nostro governo, vogliamo risposte adeguate. Vogliamo per esempio che si faccia ciò che si dice sull'immigrazione, che si vada avanti sulla flessibilità per la crescita e il lavoro. Vogliamo insomma un'Europa più solidale e più progressista. Siamo europeisti. Siamo ambiziosi. Abbiamo vinto le elezioni su un progetto di rilancio, non di messa in discussione dell'Europa e vogliamo essere semplicemente coerenti con questi impegni e con queste premesse”.