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Affari Europei
Presidenza Strasburgo, rischio stallo tra popolari e socialisti
Strasburgo, faida tra socialisti e Popolari

 

Oggi l'Aula di Strasburgo deciderà chi sarà il nuovo presidente del Parlamento europeo. In lizza ci sono otto candidati ma i due ad avere qualche chance di vittoria sono entrambi italiani: Gianni Pittella, per il gruppo socialista, e Antonio Tajani, per quello popolare. Secondo le voci che si rincorrono nei corridoi del Parlamento europeo l'eurodeputato di forza Italia avrebbe qualche voto di vantaggio (alcuni dicono addirittura 30) sul rivale del Partito democratico. Ma al di lá di chi porterà a casa lo scettro il rischio é che le Istituzioni europee si blocchino per i prossimi due anni e mezzo.

Vince Tajani, il Pse sulle barricate

Giá, perché nel caso in cui Tajani vinca la corsa alla presidenza lo fará grazie al voto sí dei popolari, ma anche dei Conservatori, dell'Alde e di battitori liberi provenienti dagli altri gruppi (come l'Efdd o i Non iscritti). Niente accordo preventivo con i socialisti frutto della grande coalizione che ha retto le sorti dell'Europa negli ultimi anni. Tajani avrá la presidenza, ma non una maggioranza solida al Parlamento europeo. Ergo, la sua rischia di essere una presidenza molto difficoltosa con la necessità di trovare in continuazione nuove maggioranze. Il Vietnam.

Ai socialisti sarebbe spettata la presidenza del Consiglio

Nel 2014 infatti popolari e socialisti concordarono di unirsi per guidare l'Europa. Ai popolari, maggioranza a Strasburgo, andó la presidenza della Commissione (con Jean Claude Juncker) e del Consiglio (con Donald Tusk). Ai socialisti andó invece il Parlamento (con Matin Schulz). A dire il vero ai socialisti sarebbe spettato il Consiglio, ma Renzi, allora primo ministro, si rifiutó di lasciare quella poltrona a Enrico Letta (che aveva appena rottamato sotto uno #staisereno). I popolari concessero la poltrona di Strasburgo, ma ad una condizione, che nel 2017 sarebbe toccato ad un popolare. Patto ora disatteso dai socialisti con la richiesta di un riequilibrio delle presidenza (che se fosse eletto Tajani sarebbero tutte e tre popolari).

O il Consiglio oppure opposizione

E dunque se Pittella fallisse nel tentativo di conquistare la presidenza il gruppo socialista potrebbe rivendicare la poltrona del Consiglio (quella che doveva essere di Letta). E nel caso in cui i popolari, e dunque la Merkel, non accettassero gli eurodeputati guidati da Pittella potrebbero iniziare un Vietnam parlamentare con il blocco delle Istituzioni Ue. Tajani presidente non avrebbe dunque una maggioranza in Aula.

Se vince Pittella popolari in rivolta

Se invece fosse Gianni Pittella a spuntarla i popolari dovranno mandare giú un boccone amaro e non é affatto scontato che non ci saranno ripercussioni. I piú dicono che il Ppe farebbe valere la sua maggioranza in parlamento e che la linea pro-austerity si inasprirebbe. Il rischio, anche in questo caso, é che una leadership socialista non riesca a formare un ticket con i popolari di Weber per guidare l'Unione, con il rischio che l'Aula di Strasburgo viva un periodo di pericoloso stallo.

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presidenza parlamento europeotajani pittella sfida





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