Privacy, Tarabella: serve una inchiesta su PokemonGo
Il Parlamento europeo sta valutando se aprire una indagine su Pokemon Go. L'app raccoglierebbe i dati personali degli utenti violandone la privacy
Esiste un principio fondamentale in Rete: non esiste nulla di gratuito, quando non si paga direttamente lo facciamo indirettamente. É il caso dell'ormai famosissimo PokemonGo, l'app per smartphone che catapulta gli utenti in una realtá virtuale in cui é possibile catturare gli animaletti giapponesi diventati famosi con i cartoni anni Novanta.
La denuncia viene dall'eurodeputato belga Marc Tarabella
Scaricare l'app é gratuito, ma quando si accettano le condizioni di utilizzo si da alla Nintendo il permesso di entrare a curiosare nei nostri cellulari, prendendo informazioni, profilandoci e seguendoci nella navigazione web. É questa l'accusa dell'eurodeputato belga Marc Tarabella, che chiede al Parlamento europea di formare una commissione di inchiesta per fare luce sul caso.
Pokemon Go raccoglie dati come indirizzi mail e siti visitati
Quando si accettano le condizioni di uso Nintendo raccoglie l’indirizzo email Google e quello dell’account Facebook. Nel browser dello smartphone sono inseriti dei cookies per tracciare la navigazione per un tempo indefinito. Attraverso dei ‘web beacons’ la societá puó tracciare quali pagine web vengono visitate dal giocatore e si riserva il diritto di recuperare la posizione dell’utilizzatore, il suo indirizzo IP, ma anche l’ultima pagina web aperta.
Le informazioni raccolta non sono necessarie al gioco
Il tutto senza che ci sia una minima ragione legata al gioco. Le informazion che Nintendo raccoglie non sono infatti utili al funzionamento dell'app, anzi. Sono dati sugli utenti che poi possono essere utilizzati per scopi di marketing, il vero business dietro alla app.
Per Pokemon Go un boom planetario
Il fenomeno non é da prendere sottogamba visto che nel mondo sono milioni gli utenti di questa app. Nel Regno Unito ben 6,1 milioni di persone hanno scaricato l'applicazione di Pokemon Go e vi giocano regolarmente e quasi tutti i giorni, con l'obiettivo di dare la caccia al piu' alto numero di mostriciattoli virtuali possibile. Secondo i dati raccolti da YouGov, quello britannico e', in percentuale e in proporzione, uno dei piu' grandi successi mondiali del popolare gioco su smartphone, un passatempo di 'realta' aumentata' che ha mandato nel delirio orde di giovani e di meno giovani. Dai dati in possesso di YouGov, che si basano su sondaggi e indagini statistiche, almeno un milione di britannici ha speso per il gioco e per gli 'extra' una quota che va dagli 80 centesimi di sterlina fino alle 15 sterline.