Protesta degli ambulanti a Roma contro la direttiva Bolkestein
Le proteste degli ambulanti a Roma, con il lancio di bombe carta, sono dovute alla direttiva europea Bolkestein, che prevede la rinegoziazione delle licenze
Giornata di passione quella di oggi a Roma. In piazza non solo i tassisti, ma anche gli ambulanti che hanno avuto un incontro al ministero dello Sviluppo economico con il ministro Carlo Calenda. Gli ambulanti, che protestano contro il recepimento della direttiva Bolkestein, hanno cinto d'assedio la Camera e lanciato alcune bombe carta in direzione delle forze dell'ordine.
Incontro tra gli ambulanti e il ministro Calenda al Mise
"La protesta va avanti", dicono gli ambulanti al termine dell'incontro "anche se il ministro ha ascoltato le nostre ragioni e ci ha convocati nuovamente tra circa una settimana". "Si va verso la precarizzazione del lavoro e questo non lo possiamo accettare anche se il ministro dice che con la nuova normativa si creano opportunita' per i giovani", denunciano gli ambulanti.
La direttiva Bolkestein, punto per punto
Fa paura e ha innescato le proteste di migliaia di commercianti che lavorano sul suolo pubblico in tutte le cittaáitaliane. Con echi in molte capitali europee. Fruttivendoli, fiorai, gestori delle bancarelle a rotazione degli ambulanti. Tutti contro la temuta direttiva Bolkestein. Ecco di cosa si tratta, come funziona e perché fa cosí paura agli ambulanti.
La direttiva Bolkestein prende nome dall'ex commissario per la Concorrenza e il mercato interno, l'olandese Frits Bolkestein, a Bruxelles quando a capo della Commissione europea c'era Romano Prodi. E' un atto approvato dalla Commissione europea nel 2006 e riguarda il libero mercato dei servizi. E' stata recepita dal Governo italiano nel 2010 (presidente del Consiglio Silvio Berlusconi). Entro maggio 2017 (ma un articolo del decreto Milleproproghe ha fissato il nuovo termine al 31 maggio 2018) gli Stati membri devono rimettere a bando le concessioni rilasciate negli anni dagli enti locali (come quella delle spaigge), dando la possibilitá di aprire un'attivitá commerciale su un'area pubblica a tutti i cittadini europei, senza limite di nazionalitá, in un qualunque Paese dell'area Ue. La direttiva Bolkestein ha l'obiettivo di facilitare la circolazione di servizi all'interno dell'Unione, perché i servizi rappresentano il 70% dell'occupazione in Europa e la loro liberalizzazione, a detta di numerosi economisti, aumenterebbe l'occupazione e il Pil dell'Unione europea.
Meno burocrazia e piú concorrenza tra gli operatori
Semplifica le procedure amministrative e burocratiche per esercitare temporaneamente un'attivita' all'interno di un Paese Ue e mira a evitare le discriminazioni basate sulla nazionalita'. Ovvero: un venditore ambulante tedesco che vuole trasferirsi temporaneamente in Italia deve avere gli stessi diritti di un ambulante italiano che presta i suoi servizi a casa sua. E viceversa. Per raggiungere questi obiettivi propone la creazione di sportelli unici dove i prestatori di servizi possano portare a termine tutte le formalita' necessarie, espletare le procedure anche via internet evitando requisiti burocratici 'inutili', autorizzazioni discriminatorie e discriminazioni basate sulla nazionalita'. In virtu' dell'articolo 12 della direttiva, gli ambulanti italiani parteciperanno ai bandi per il rinnovo delle licenze insieme, almeno in via teorica, ai 'colleghi' di tutta Europa.
Confcommercio e Confesercenti: no ai facinorosi
"Gli ambulanti che oggi, nel corso della manifestazione anti-Bolkestein, si sono resi protagonisti di minacce, lancio d'oggetti e cariche non fanno parte delle nostre associazioni. Noi non abbiamo preso parte in alcun modo all'organizzazione della mobilitazione e ci dissociamo quindi completamente da questa, condannandone con forza i toni e soprattutto gli episodi di violenza": a dichiararlo, in una nota congiunta, sono Anva Confesercenti e Fiva Confcommercio, le maggiori associazioni di categoria del commercio pubblico in Italia, di cui rappresentano il 70% delle imprese, e le sole che fanno parte dell'Unione Europea del Commercio Ambulante.
"Dobbiamo tutti dire no a questo clima d'odio, che non puo' che danneggiare il settore, e non solo perche' ne lede gravemente l'immagine", prosegue il comunicato. Gli ambulanti, si legge ancora nella nota, "non sono questo: oggi in piazza abbiamo visto all'opera pochi facinorosi che non rappresentano nessuno. Di certo non rappresentano la maggioranza degli imprenditori in regola del commercio su aree pubbliche e il sospetto che abbiamo e' che molti di questi non siano nemmeno veri ambulanti. E, cosa ancora piu' grave", concludono le due associazioni, "parte della politica sembra disposta ad ascoltare, ormai, solo chi grida piu' forte. E' impensabile che pochi scalmanati tengano in scacco le istituzioni ed un settore fatto da 200mila imprenditori: l'intervento contenuto nel Milleproroghe non soddisfa completamente nemmeno noi, ma tutela le imprese in regola e garantisce gli imprenditori onesti. Per noi deve essere il punto di partenza per impostare il superamento definitivo della Bolkestein".