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Affari Europei
Sacchetti bio, polemica politica: ma in Ue non tutti fanno come l'Italia

Sacchetti bio, si accende lo scontro

Non si spegne la polemica sui sacchetti bio, con consumatori e opposizioni che accusano il Governo di aver introdotto una nuova tassa occulta e l'esecutivo che definisce la scelta "un atto di civiltà". L'obbligo di pagamento per i sacchetti sotto i 15 micron, quelli che vengono usati per contenere frutta e verdura, è scattato dal primo gennaio ed è stato introdotto dall'esecutivo tramite un emendamento al decreto legge Mezzogiorno. Altri Paesi hanno scelte strade diverse al momento di recepire la direttiva Ue in materia. L'Italia ha invece deciso di uniformare da subito la normativa con quella delle buste di plastica più pesanti, quelle da 50 micron. Nel complesso, la spesa per il consumatore medio non dovrebbe superare la quindicina di euro all'anno, considerando un utilizzo medio di due sacchetti al giorno al prezzo di circa un centesimo a busta. Un costo che finora era sì a carico delle aziende ma comunque largamente scaricato sul prodotto finale. "L'entrata in vigore della normativa ambientale sugli shopper ultraleggeri è un atto di civiltà ecologica che pone l'Italia all'avanguardia nel mondo nella protezione del territorio e del mare dall'inquinamento da plastiche e microplastiche", ha sottolineato il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti. "Le polemiche sul pagamento di uno o due centesimi a busta", ha aggiunto, "sono solo un'occasione di strumentalizzazione elettorale dato che appare evidente che si tratta di una operazione-trasparenza voluta dal Parlamento unanime. Le buste più ambientalmente sostenibili e con una sempre maggiore percentuale di biodegradabilità sarebbero state comunque pagate dai consumatori, come del resto accadeva per quelle in uso fino al 31 dicembre, con un ricarico sul prezzo dei prodotti. Oggi il consumatore sa quanto costa l'impegno di ciascuno per la lotta alle plastiche e alle microplastiche che infestano i nostri mari e finiscono nella nostra catena alimentare". 

I sacchetti bio entrano nella campagna elettorale

Tra le voci circolate anche quella secondo cui la misura sarebbe stata decisa per favorire un'azienda vicina al segretario del Pd, Matteo Renzi, e al Giglio magico. Insinuazioni che l'ex premier non ha lasciato senza risposta. "L'ultima che sta girando molto via sms", ha scritto su facebook, "è che avrei organizzato un complotto per aiutare miei amici e cugini di terzo grado impegnati nella fabbricazione di Sacchetti. Ebbene sì. Voi non immaginate quanto sia diabolica la nostra mente: prepariamo complotti tutti i giorni, anche tra San Silvestro e Capodanno". Nel 2017, ha spiegato Renzi, "l'Italia ha attuato una direttiva europea che tende a eliminare la plastica dai Sacchetti. L'obiettivo sacrosanto è combattere l'inquinamento alla luce degli impegni che abbiamo firmato a Parigi e che rivendichiamo: noi a differenza di Trump non abbiamo cambiato idea. E quanto all'accusa che il Parlamento lo avrebbe fatto per un'azienda amica del Pd vorrei ricordare che in Italia ci sono circa 150 aziende che fabbricano Sacchetti prodotti da materiale naturali e non da petrolio. Hanno quattromila dipendenti e circa 350 milioni di fatturato. Anziché gridare al complotto dovremmo aiutare a creare nuove aziende nel settore della Green Economy senza lasciare il futuro nelle mani dei nostri concorrenti internazionali. I posti di lavoro del domani sono in settori come questi, vanno creati e coltivati". Una precisazione che non è però bastata a raffreddare i toni di consumatori e opposizioni. Il Codacons ha annunciato che presentera' domani una diffida al ministero dello Sviluppo economico affinché emani una circolare che autorizzi i consumatori a portare da casa Sacchetti o buste trasparenti per imbustare frutta e verdura nei supermercati. mentre la leader di FdI, Giorgia Meloni, ha accusato l'esecutivo di aver introdotto un nuova tassa occulta. "Non bastavano i rincari di gas, luce e autostrade. Dal 1 gennaio 2018", ha osservato sulla propria pagina Facebook, "è arrivata una nuova tassa voluta dal Pd: i sacchetti di plastica usati nei supermercati per frutta, verdura, ecc. sono a pagamento. A guadagnarci sarebbe, secondo alcune ipotesi di stampa, un'azienda molto vicina a Renzi e al Giglio magico. Non voglio credere che sia vero. Il 4 marzo mandiamo a casa i camerieri delle lobby e diamo all'Italia un Governo di patrioti che difenda il popolo".

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