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Affari Europei
Salute, la dieta mediterranea elisir di longevità

Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani

L'Unesco l'ha incoronata Patrimonio immateriale dell'Umanità. I ricercatori di tutto il mondo l'hanno definita come un toccasana per la salute. E gli chef di tutto il mondo l'apprezzano per la bontà e genuinità. Parliamo della Dieta mediterranea, a cui é stato dedicato un evento a Bruxelles per sensibilizzare le Istituzione europee sulla sua importanza.

“Per questo abbiamo chiesto che sia istituita la giornata europea della Dieta Mediterranea”, spiega ad Affaritaliani.it Aldo Patriciello, eurodeputato di Forza Italia impegnato sul piano della difesa della salute degli europei. “Abbiamo voluto organizzare questo evento a Bruxelles per mettere assieme scienziati, politici e imprenditori e discutere della Dieta mediterranea, segreto di longevità ai tempi della globalizzazione”.

Tra i relatori anche il professore Giovanni de Gaetano, presidente del Consiglio di amministrazione dell'Istituto neurologico mediterraneo Neuromed (I.R.C.C.S), che ha illustrato i risultati scientifici della ricerca Moli-Sani. Venticinquemila molisani che dal 2000 sono sotto monitoraggio per indagare e provare gli effetti positivi della Dieta mediterranea.

“Gli studi ci dicono che chi segue questo regime alimentare può vantare un allungamento medio della vita di dodici anni”, racconta Patriciello. “Se tutti mangiassimo prodotti genuini e del territorio staremmo meglio e vivremmo più a lungo”.

Ma che cosa prevede la Dieta mediterranea? Tanta frutta e verdura, pesce e olio d'oliva. Bene i cereali, mentre bisogno ridurre il consumo di grassi animali e di carne rossa. Il vino, preferibilmente rosso, ha anch'esso un suo ruolo nel difendere l'organismo.

Un elemento da non sottovalutare é la provenienza dei prodotti. “La tracciabilità é fondamentale. Se la verdura viene coltivata in campi vicino ad impianti industriali inquinanti o irrigata con acqua non salubre rischiamo di vanificare gli aspetti positivi di questa dieta. E dobbiamo prestare attenzione anche all'origine dei prodotti, diffidando da quelli coltivati in Paesi extra-europei”.

Da parte del governo e delle Istituzioni europee dovrebbe poi esserci una attenzione particolari alle classi meno abbienti, che a causa delle disponibilità economiche ridotte spesso risparmiano sul cibo, acquistando prodotti scadenti sotto il profilo nutrizionale. Un boomerang visto che mangiare male significa avere più possibilità di ammalarsi. Un costo per lo Stato e le famiglie.

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