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Affari Europei
Salvini cambia gli equilibri europei: Merkel si riavvicina a Putin, Macron out

CON AQUARIUS SALVINI CAMBIA L'UE

La si può pensare come si vuole sul caso Aquarius e sulla mossa di Matteo Salvini che ha portato la nave con a bordo 629 migranti a fare rotta verso Valencia, in Spagna, invece che verso le coste italiane. Ma una cosa è certa e non si può negare: il leader della Lega e ministro dell'Interno sta cambiando le carte sulla tavola dell'Unione europea. Anzi, le ha già cambiate. E lo ha fatto con una velocità davvero sorprendente. 

L'EUROPA DI QUALCHE SETTIMANA FA NON ESISTE PIU'

Torniamo a solo qualche settimana fa. Da una parte c'era l'asse franco-tedesco, con Angela Merkel in realtà preoccupata di contenere l'ambizioso progetto di riforma dell'Europa di Emmanuel Macron. Dall'altra parte c'era il gruppo di Visegrad, Ungheria in testa. E poi c'era l'Italia, personaggio in cerca d'autore con poca (per non dire pochissima) voce in capitolo su tutte le questioni più spinose della politica europea, a partire ovviamente dalla situazione dei migranti. E nessuno si sognava nemmeno di aprire a una maggiore solidarietà verso il nostro Paese, in prima linea sull'accoglienza a causa della sua posizione geografica sul Mediterraneo.

L'ASSE CON L'AUSTRIA

Ora dopo il caso Aquarius sembra già tutto cambiato. E in maniera inedita. La Spagna del neopremier socialista Sanchez si è smossa dal suo atavico torpore di mancata accoglienza e ha deciso di accogliere quella nave. Salvo poi criticare, non si sa bene a quale titolo, l'Italia. Salvini ha creato una breccia nel cuore dell'Europa. Una breccia nella quale si è subito inserito Sebastian Kurz, primo ministro giovane e di destra dell'Austria. Il suo "asse dei volenterosi" lanciato in partnership con Roma e Berlino può davvero cambiare le regole del gioco.

IL RUOLO CRUCIALE DI SEEHOFER

Già, perché a essere coinvolto nel nuovo asse è anche Horst Seehofer, il ministro dell'Intero della Germania considerato un "falco" sul nodo migranti e in perenne contrasto con Angela Merkel a riguardo. Un contrasto che potrebbe anche clamorosamente attenuarsi. La cancelliera, infatti, è stata messa all'angolo dall'inedito trio, al quale vanno poi idealmente in fila anche Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Slovenia, dove la destra cosiddetta "populista" ha appena vinto le elezioni. 

LA MERKEL SI SPOSTA VERSO ITALIA E RUSSIA

Chiaro che in una situazione del genere la Merkel abbia capito una cosa: la necessità di cambiare atteggiamento. La cancelliera è criticabile per molte cose ma ha sempre dimostrato di saper essere camaleontica e di riadattarsi a seconda delle stagioni, basti vedere il rapporto del suo Ppe con Silvio Berlusconi oppure il suo amore e odio con Vladimir Putin. Ecco, la Merkel ha capito che è il momento di tendere la mano all'Italia. La prova di forza di Salvini e la sponda immediata di Kurz e Seehofer l'ha costretta a capire che l'intransigenza non può più pagare.

ADDIO USA, WELCOME RUSSIA

Non a caso la Merkel ha parlato di un possibile accordo bilaterale con Italia e Grecia, cosa impensabile solo fino a qualche settimana fa. Il neonato asse Roma-Vienna-Berlino potrebbe allora creare un ulteriore rimescolamento delle carte, con un riposizionamento del baricentro europeo verso Est. Un Est dove Vladimir Putin è pronto a riaccogliere a braccia aperte un Vecchio Continente abbandonato da Donald Trump folgorato sulla via dei dazi ai danni degli alleati. Ora parlare di rimozione delle sanzioni a Mosca non appare più un tabù.

MACRON GRANDE SCONFITTO

In tutto questo contesto il grande sconfitto appare Macron. Il suo progetto di riforma pare essere destinato a un precoce accantonamento. La Merkel, tirata per la giacchetta da Salvini, ha deciso di stare dentro il gioco del rinnovamento chiudendo però fuori dal portone il presidente francese, resosi protagonista tramite il suo staff di un passo falso imperdonabile sulla definizione "vomitevole" sulla politica migratoria italiana, salvo poi fare marcia indietro e incontrare Conte a Parigi. Ma la parabola dell'astro nascente sembra aver già perso quota e nessuno sembra smaniare dalla voglia di seguirlo nel suo progetto di riforme. Nei nuovi rapporti di forza che si stanno venendo a creare l'Italia sembra poter tornare a giocare un ruolo importante. E la Francia rischia di doversi accodare, dimenticando gli amorosi sensi verso degli Stati Uniti che appaiono sempre più isolati.

 

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