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Affari Europei
Schengen, Macron prepara delle deroghe: più controlli
Il presidente francese Macron contestato dalla piazza

Addio Schengen, almeno in Francia. Con una norma inserita in un provvedimento anti-terrorismo il presidente francese Emmanuel Macron vuole abolire parzialmente la libera circolazione in Europa sancita da Schengen. Se il piano andrà in porto saranno possibili controlli da parte delle forze di polizia alle frontiere e in ampie zone del Paese.

Piú controlli alle frontiere e non solo

Secondo informazioni pubblicate da Le Monde l'amministrazione francese prepara una "estensione massiccia" dei controlli di identità. L'esecutivo di Parigi - precisa il giornale - intende ridefinire le "zone frontaliere" e introdurre "nel diritto comune delle disposizioni che permettono di derogare le regole" della libera circolazione Ue.

Controlli su due terzi del Paese

Dietro a un "aggiustamento tecnico in un capitolo secondario di un progetto di legge incentrato sulla lotta al terrorismo - scrive Le Monde - il governo prepara un'estensione massiccia dei controlli di identità ai quali la polizia potrà procedere sull'insieme del territorio in nome della lotta alla criminalità transfrontaliera". In questo modo, secondo Le Monde, "due terzi della popolazione" potrebbe ritrovarsi "inglobata in questa nuova definizione di 'zone frontaliere' in cui la polizia non ha bisogno del via libera della giustizia per lanciare operazioni di controllo".

Il nuovo corso dopo la fine dello stato di emergenza

Ma perché Macron ha deciso di intervenire in questo modo? La ragione va ricercata nel fatto che il 31 ottobre scade lo stato di emergenza decretato dal governo Hollande dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre. Dal primo novembre i poteri della polizia saranno notevolmente ridimensionati, a meno che il Parlamento non approvi la riforma voluta dal governo. A quel punto, anche dopo la fine dello Stato di emergenza, agli inquirenti vengono dati gli stessi poteri che hanno adesso.

Scioperi e proteste, Macron alla prova della piazza

'La prova del fuoco', titola Le Figaro. 'Face a la rue', 'Di fronte alla strada', e' l'apertura a tutta pagina di Liberation su una foto di profilo di Emmanuel Macron. 'La piazza contro Macron', aggiunge il Nouvel Observateur. Il presidente francese e' alla prova della piazza su uno dei pilastri della sua politica economica: scioperi, manifestazioni e proteste sono stati annunciati in tutto il paese contro la riforma della legge sul lavoro voluta fortemente dal governo e osteggiata dalla sinistra e dai sindacati.

La Cgt contro il jobs act francese

La Cgt ha organizzato per oggi 200 manifestazioni e 4mila appelli allo sciopero per denunciare un testo che secondo il segretario generale del principale sindacato della sinistra francese Philippe Martinez, "consegna tutto il potere ai datori di lavoro". I cortei si muoveranno a Parigi intorno a mezzogiorno, qualche disagio si e' gia' avvertito in mattinata soprattutto nel settore dei trasporti. L'agenzia France Presse segnala ritardi nei treni dalle banlieu e l'annullamento di molti voli di Ryanair. Diverse associazioni studentesche sia di liceali che di universitari e i movimenti giovanili di alcuni partiti della sinistra hanno lanciato un appello a condividere la protesta contro quella che viene definita "una regressione sociale storica".

Sindacati divisi nell'opposizione a Macron

Il sindacato tuttavia e' diviso, la Fo e la Cfdt, le altre due grandi sigle storiche del lavoro, non hanno accolto l'appello della Cgt anche se hanno criticato l'impianto della legge di riforma del lavoro. E anche sul fronte politico la Cgt sembra piuttosto isolata: il leader della France Insoumise, Jean-Luc Melenchon che riferendosi alla loi travail ha parlato di "colpo di stato sociale" ha chiamato a un giorno di protesta a Parigi per il 23 settembre mettendosi in aperta competizione con la leadership del sindacato. "Una iniziativa - scrive il Monde - che rende ancora piu' tesi i rapporti gia' complicati tra Melenchon e Martinez". Macron assistera' alla giornata da lontano, dalle isole francesi di St. Martin e St.Bartolome', flagellate dal passaggio dell'uragano Irma.

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