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Affari Europei
Selmayrgate, la Commissione Juncker risponde al Parlamento: "Nomina legittima"

Ue: Commissione replica a Parlamento, 'nomina Selmayr legittima'

 

La Commissione europea ha un "ampio margine discrezionale" sulle modalita' di nomina dei suoi alti funzionari e secondo Jean-Claude Juncker il suo ex capo-gabinetto Martin Selmayr "era una scelta ovvia come Segretario generale" perche' "pienamente familiare con le priorita' politiche del presidente e i metodi di lavoro dell'istituzione". E' questa, in sostanza, la risposta data oggi dalla Commissione europea alla seconda serie di domande inviate dall'Europarlamento sulla controversa nomina del tedesco Selmayr al posto piu' importante dell'amministrazione dell'esecutivo comunitario. Il documento di 84 pagine, che contiene le risposte a 61 domande formulate dalla commissione Controllo di bilancio dell'Europarlamento, e' stato redatto sotto l'autorita' del commissario responsabile dell'Amministrazione, Guenther Oettinger, in accordo con il presidente Juncker. Il Parlamento europeo dovrebbe votare nella sua sessione di aprile una risoluzione sul caso Selmayr. La bozza preparata dalla commissione Controllo di bilancio denuncia "un'azione stile colpo di Stato" con cui e' stato violato "lo spirito" delle regole. 

 

Continua lo scontro tra Commissione Juncker e Parlamento Ue sul Selmayrgate

 

La commissione Controllo di bilancio del Parlamento, tra le altre cose, aveva contestato la procedura di nomina di Selmayr, avvenuta senza pubblicazione del posto vacante di Segretario generale, e la nozione di "interesse del servizio", alla base della scelta di trasferire l'ex capo-gabinetto di Juncker. Nelle risposte al secondo questionario, la Commissione ribadisce di avere un "ampio margine discrezionale quando si tratta di organizzare" i propri servizi "nel modo piu' efficiente". Di conseguenza ha anche ampio margine di discrezione per decidere in ciascun caso specifico "quale tipo di trasferimento assicura meglio l'interesse del servizio". La procedura seguita per Selmayr mirava a assicurare la "piena continuita'" della Commissione, si legge nelle risposte a alcune domande. Del resto, "dalla nomina di Emile Noel nel 1957" (il primo Segretario generale della Commissione) il posto "non e' mai stato vacante". Per la Commissione, le uniche due condizioni che dovevano essere rispettate e' che il trasferimento avvenga nell'interesse del servizio e il funzionario abbia il grado della gerarchia corrispondente all'incarico che gli viene assegnato. L'esecutivo comunitario ricorda anche che sotto il mandato di Juncker, il 50.6% delle nomine di direttori generali, vice direttori generali e consiglieri "hors classe" e' stato effettuato "senza pubblicazione preventiva" del posto vacante. Quanto alla scelta di Selmayr, la Commissione ricorda che "la funzione di Segretario generale non e' una funzione ordinaria a livello di Direttore generale (). C'e' solo una manciata di manager senior nella Commissione che hanno tutte le competenze necessarie per questa funzione, che vogliono assumere questo in carico (che e' generalmente visto come uno dei piu' faticosi nella Commissione) e che allo stesso tempo hanno la fiducia del Presidente". Quando e' diventato chiaro che il precedente segretario generale, l'olandese Alexander Italianer, non sarebbe rimasto oltre il 1 marzo, "la Commissione ha dovuto agire senza ritardi, tenendo conto delle importanti sfide interne e esterne che l'Ue sta fronteggiano in questo particolare momento". In questo contesto, agli occhi di Juncker, Selmayr "era una scelta ovvia come Segretario generale, dal momento che e' familiare con tutti i dossier rilevanti e puo' immediatamente riprendere il lavoro".

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