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Affari Europei
Sernagiotto: "Europa nel limbo. O si va avanti oppure liberi tutti"

Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani

A neppure un mese dal voto nazionale i temi europei sono sempre più presenti nella campagna elettorale italiana. Europa, moneta unica, migranti... i partiti politici si dividono e offrono soluzioni alternative alle grandi questioni. A tenere banco é la querelle intorno ad Ema, l'Agenzia del farmaco che dovrà traslocare da Londra dopo la Brexit e che é stata soffiata a Milano da Amsterdam per un lancio di monetina. "E' il più grande fallimento di questo governo", afferma Remo Sernagiotto, eurodeputato di Direzione Italia. "Ema rappresenta un investimento da 1,8 miliardi di euro, duemila posti di lavoro, più l'indotto. E invece di essere qui a lottare per l'Italia, il governo é stato latitante. Mancava Gentiloni, Lorenzin, Alfano...".

Governo ed enti locali affermano di essersi mossi in maniera compatta...

"Ma al rush finale non erano presenti e questo ha contato molto. Alla fine la sede é andata ad Amsterdam che come paradiso fiscale doveva essere esclusa a priori. Per di più non hanno neppure approntato una sede, il che dovrebbe far decadere automaticamente la candidatura".

C'é un tema di equità fiscale all'interno dell'Europa?

"I paradisi fiscali non sono certo le Cayman o Panama, ma sono qui in Europa. Il Granducato del Lussemburgo attira aziende da tutta Europa promettendo tasse bassissime. E l'attuale presidente della Commissione, Jean Claude Juncker, é stato premier di quel Paese per anni e architetto di questa costruzione fiscale".

Serve una tassazione uguale per tutti?

"Servono regole condivise. La Gran Bretagna se ne sta andando perché vuole essere libera di fare politiche economiche e fiscali senza i vincoli di Bruxelles".

Ha fatto bene Londra a lasciare l'Ue?

"Non ha fatto bene perché doveva rimanere qui per cambiare le cose dall'interno".

In quale direzione andrebbero cambiate le cose?

"Le opzioni sono due. La prima é fare gli Stati Uniti d'Europa, rinunciare ad altra sovranità e creare una struttura sovranazionale con più poteri. Bisognerebbe mettere assieme debiti e crediti, eleggere un governo e un parlamento europeo e così via".

La seconda opzione?

"E' quello di una Europa leggera, in cui gli Stati siano più liberi di governarsi. Rimarrebbero solo il mercato unico, la possibilità per i cittadini di circolare liberamente, e magari una polizia comune per perseguire i reati transnazionali".

Quale opzione preferirebbe?

"Entrambe vanno bene, l'importante é decidere e non rimanere in questo limbo che non fa altro che prolungare l'agonia".

Macron e Merkel sembrano andare verso la prima opzione.

"Macron é ormai il vero propulsore di questa Europa. Ha creato un partito di centro e ora vuole esportare il modello di En Marche in tutta Europa. Merkel é invece indebolita e ormai al tramonto. Per quanto riguarda l'Italia.... vedremo dopo il 4 marzo".

I sondaggi dipingono un quadro di ingovernabilità.

"E' probabile che nessuno riesca ad avere la maggioranza per governare da solo. Ma sono convinto che l'attaccamento dei parlamentari alla poltrona porterà alla formazioni di alleanze per sorreggere un governo di larghe intese".

Sui temi europei quanto sarà influente la Lega in un eventuale governo di Centrodestra?

"E' difficile capire la posizione della Lega perché Salvini continua a cambiare posizione sull'Europa. Prima era contro l'euro, ora non più. Non ha una linea definita".

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remo sernagiotto





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