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Affari Europei
Spagna, Sanchez aumenta le tasse. Il piano del governo socialista

Il nuovo presidente spagnolo Sanchez sembra proprio avere intenzione di picchiare duro sulla tassazione, dopo un periodo tutto sommato tranquillo sotto il governo di Rajoy. E' di poche ore fa l'annuncio della volontà di proporre prestissimo una legge che vietera' in futuro qualsiasi tipo di amnistia fiscale per imprese e privati. Inoltre per essere ancora piu' incisivi in materia fiscale, in un discorso al Parlamento, il premier spagnolo ha fatto capire che presto ci sarà un aumento delle imposte sulle medie e grandi imprese, un forte inasprimento delle pene per gli amministratori delle aziende che evadono o anche solo eludono le tasse.

Il governo spagnolo di Pedro Sanchez sta anche pensando di aumentare i costi sugli inquinanti che impattano sull'ambiente e dirottare i ricavi così ottenuti alla lotta contro il cambiamento climatico. Secondo fonti socialiste del quotidiano economico "Expansion", la prima misura in cantiere riguarderebbe l'equiparazione delle imposte su benzina e diesel. Attualmente, le accise sulla benzina sono pari a 40,25 centesimi al litro mentre per il diesel sono 30,7 centesimi. L'esecutivo Sanchez vorrebbe equipararle, con un incasso stimato di circa 2,1 miliardi di euro. Altra misura in cantiere sarebbe quella di aumentare la pressione fiscale su tutto il settore finanziario. Ma quella che rischia di creare un precedente molto importante e' l'intenzione di mettere una tassa per ogni transazione effettuata dalle imprese di commercio elettronico, in base al loro fatturato e giro di affari. Una legge, che secondo il ministero delle 'Economia,dovrebbe proteggere i piccoli operatori economici del settore del commercio, ma che secondo molti sembra proprio puntata contro il bersaglio grosso Amazon, che in Spagna pare negli ultimi mesi incontrare delle grandi ostilità, a cominciare dai diversi scioperi verificatisi negli stabilimenti del colosso americano dell e commerce. Molti hanno già denominata questa imposta come la “tassa Amazon” perché sembra proprio fatta su misura per colpire la società.

Il Governo spagnolo dice che non colpirà solo Amazon ma anche Google e facebook, aumentando le tasse anche sulla pubblicità via web e sul giro di affari che essa genera, volendo colpire la odiosa pratica dei giganti americani dell'hic tech di pagare pochissime imposte nella Ue, grazie alle favorevoli leggi fiscali nei paesi come il Lussemburgo o l 'Irlanda, dove hanno stabilito la loro sede legale e fiscale.

La Spagna di Sanchez ora sembra voler dare una accelerata a questo processo, senza attendere i tempi lunghi di Bruxelles e sembra aver scelto come bersaglio proprio Amazon, forse per sfruttare a suo vantaggio, la impopolarità del sito presso molti lavoratori iberici in questo periodo. In tutta la Spagna, infatti, è in atto dallo scorso anno un braccio di ferro durissimo fra i lavoratori e la società, che ha portato anche ad un appello da parte dei sindacati iberici per organizzare un sciopero a livello europeo contro Amazon.

Sciopero che le lavoratrici e i lavoratori del maggior centro logistico di Amazon in Spagna, a San Fernando de Henares, vicino a Madrid, hanno proclamato proprio in corrispondenza con l’Amazon Prime Day, il periodo di maggiore fatturazione dell’impresa statunitense. Molti però sono quelli che vedono in queste misure fiscali una debolezza di fondo del governo socialista, che mira a trovare risorse per pensioni, disoccupati e sanità, per ricavare da ciò consenso verso le fasce piu' deboli.

vcaccioppoli@gmail.com

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