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Affari Europei
Svizzera, il referendum sui frontalieri complica i rapporti con l'Ue

IL REFERENDUM SUI FRONTALIERI COMPLICA I COLLOQUI UE-SVIZZERA

Il referendum di ieri in Ticino "non renderà più semplici i già difficili colloqui" in corso tra la Svizzera e l'Unione europea sulla libera circolazione delle persone. Lo ha dichiarato il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, in conferenza stampa a Bruxelles, facendo riferimento al voto con cui i cittadini del Canton Ticino hanno approvato l'iniziativa popolare 'Prima i nostri', che prevede maggiori restrizioni per i lavoratori stranieri. "Ue e Svizzera - ha detto Schinas - sono impegnati in intensi colloqui da mesi, per trovare una soluzione su come applicare il voto popolare sul libero movimento, in un modo che rispetti l'accordo sulla libera circolazione".

"POSSIBILI CONSEGUENZE"

Inoltre, il portavoce ha precisato che il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, e le autorità federali svizzere "hanno concordato di continuare a cercare una soluzione accettabile per entrambe le parti e di incontrarsi di nuovo a fine ottobre. Sarà il prossimo passo e una nuova occasione per parlare del voto e delle sue potenziali conseguenze. Il presidente Juncker - ha poi ancora sottolineato il portavoce - ha sempre chiarito che le quattro libertà fondamentali del mercato unico sono inseparabili e nel contesto svizzero ciò significa che la libera circolazione delle persone è fondamentale".

GENTILONI AVVISA: "SALTA QUALSIASI INTESA"

Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni ha avuto oggi un colloquio telefonico con il ministro degli Affari Esteri svizzero Didier Burkhalter. Il ministro svizzero - si legge in una nota - ha confermato che il referendum di ieri nel Canton Ticino non avrà conseguenze immediate sui lavoratori frontalieri italiani e che la normativa sui lavoratori stranieri è attualmente all'esame del Parlamento nazionale. Da parte sua Gentiloni ha ribadito che ogni discriminazione nei confronti dei nostri frontalieri sarebbe un impedimento all'intesa tra Ue e Svizzera. L'Italia è impegnata a favorire tale intesa che deve essere basata sui comuni interessi economici e sul comune riconoscimento del principio della libera circolazione delle persone.

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