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Affari Europei
Tabacco, il Parlamento Ue: "No al rinnovo dell'accordo anticontrabbando"

Il parlamento europeo ha chiesto alla Commissione europea di non rinnovare l'accordo anti-contrabbando e anti-contraffazione con Philip Morris International (PMI), in scadenza a luglio. Nella risoluzione votata oggi in sessione plenaria a Strasburgo (414 voti a favore, 214 contrari, 66 astensioni), il Parlamento chiede inoltre alla Commissione di adottare piuttosto adeguati strumenti legislativi comunitari e internazionali per combattere il contrabbando.

I deputati europei nutrono infatti dubbi sulla reale efficacia dell'accordo con Philip Morris per quanto concerne la riduzione del contrabbando, poiché l'aumento delle vendite delle sigarette non di marca, le cosiddette "cheap white", ha colmato immediatamente la riduzione nelle vendite di quelle di marca contraffatte.  A tal proposito, Strasburgo vorrebbe alzare (e non di poco) i prezzi.

Secondo gli accordi in scadenza, le quattro imprese principali di tabacco (Philip Morris International, Japan Tobacco, British American Tobacco Imperial Tobacco), nel loro insieme, hanno accettato di versare all'Ue e ai suoi Stati membri un totale di 2,15 miliardi di dollari, a condizione che decadesse il procedimento legale intentato nei loro confronti per recuperare i dazi persi per il commercio illegale di sigarette.

L'accordo prevede inoltre un forte impegno nella lotta al contrabbando e alla contraffazione da parte delle quattro aziende. Il commercio illecito dei prodotti del tabacco e, in particolare, il contrabbando di sigarette contraffatte, causa perdite alle entrate dell'Ue e degli Stati (in termini di imposte doganali, IVA e accise) pari a oltre 10 miliardi l'anno.

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