Theresa May seduce la Cina: non parla di diritti umani e accordo post Brexit
Theresa May sacrifica i diritti umani per l'accordo commerciale post Brexit con la Cina
Cina: May incontra Xi, primi passi verso gli accordi post-Brexit
Prosegue la "campagna" cinese del primo ministro britannico, Theresa May, che ha incontrato il presidente cinese, Xi Jinping, alla Diaoyutai State Guest House, dove vengono ricevuti gli ospiti di riguardo, sul versante occidentale della capitale cinese. Il futuro della gran Bretagna al di fuori dell'Unione Europea e l'iniziativa di sviluppo infrastrutturale Belt and Road per la connessione euro-asiatica sono stati gli argomenti centrali dei colloqui faccia a faccia. Xi ha voluto sottolineare che l'iniziativa da lui stesso lanciata nel 2013 e' "aperta, inclusiva, trasparente e win-win", e che si sviluppa secondo "regole internazionali", un riferimento indiretto ai dubbi della stessa May sull'iniziativa, avanzati poco prima dell'arrivo in Cina. L'alleanza con Pechino sarà ancora più importante dopo la Brexit, il tema che ha fatto da filo conduttore del viaggio di May in Cina.
Gli accordi commerciali per il post Brexit
May ha anche incontrato Li Keqiang, e ha firmato una dozzina di intese in aree che vanno dal commercio alla finanza, fino alla cooperazione sul versante delle smart cities e sull'avanzamento di quella che viene definita come "era dorata" della partnership strategica tra Gran Bretagna e Cina, inaugurata nel 2015, con la visita a Londra del presidente cinese. Dopo la prima tappa a Wuhan, nella Cina, interna, dove May ha annunciato accordi nel settore dell'educazione per 550 milioni di sterline (620 milioni di euro) e la seconda a Pechino, il viaggio di May in Cina terminerà domani a Shanghai prima del rientro a Londra.
Theresa May convince la Cina: non parla di diritti umani
Per la May intanto arrivano grandi lodi dalla stampa ufficiale cinese. Quello che più è stato apprezzato della visita, dal Global Times, una delle voci del Partito comunista cinese, è stato - più dei ricchi contratti firmati, più dello stesso sostegno all'iniziativa Belt&Road - il fatto che May si sia ben guardata dal porre il tema dl rispetto dei diritti umani e delle libertà nell'ex colonia britannica di Hong Kong nei suoi incontri ufficiali. Un pragmatismo che il primo ministro di Londra ha deciso di adottare per non inficiare il buon esito degli accordi commerciali che dovranno aiutare l'economia britannica per il post Brexit.