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Affari Europei
Ttip, si prova a chiudere nel 2016. “Utopia, forse la firma nel 2018”

A Bruxelles hanno provato settimana scorsa ad imprimere una svolta nelle trattative sul Ttip. I negoziatori di Unione europea e Stati Uniti hanno lavorato sodo per cercare di raggiungere un testo condiviso entro luglio e avere il via libera entro la fine dell'anno. L'ottimismo dei negoziatori non si respira però nei corridoi di Bruxelles dove invece serpeggi´il più cupo pessimismo.

“Non chiuderemo nel 2016 e neppure nel 2017”, rivelano ad Affaritaliani.it fonti bene informate. I punti, spiegano, sono almeno tre. Prima di tutto il fatto che ci sono ancora troppi dossier aperti su cui una mediazione é molto difficile (come ad esempio le Indicazioni geografiche tipiche e gli appalti). In secondo luogo l'opinione pubblica é ideologicamente contraria al Trattato e una sua ratifica in Parlamento Ue sarà difficile. E qui veniamo al terzo punto, il vero nodo della questione: le elezioni.

Già, perché i negoziatori non fanno i conti con le scadenze elettorali. A fine anno si voterà negli Stati Uniti e sarà dunque impossibile che il presidente o il Congresso muovano un dito prima che il nuovo inquilino della Casa Bianca abbia preso possesso dello Studio ovale, con tutto quello che ne consegue. Ma nel 2017 si vota anche in Francia e in Germania. Due Stati cuore dell'Europa e non é affatto detto che le elezioni italiane, previste per il 2018, non slittino di un anno a causa delle fibrillazioni interne alla maggioranza. Ergo, la strada é ancora lunga.

LE TRATTATIVE - Anche gli Stati Uniti dicono di voler chiedere il negoziato "entro la fine del 2016", ma non a tutti i costi. "Deve essere un accordo giusto ma non leggero", le parole del capodelegazione statunitense, Dan Mullaney. Le due parti hanno parlato di "passi avanti" su molti temi, di "spazi tra parentesi che si stanno riducendo". Non si entra nel merito del negoziato in corso, ma altri due round negoziali seguiranno da qui a fine luglio, con l'obiettivo di produrre per la quella data un testo consolidato sulle regole per appalti, servizi e tariffe.

Intanto l'Ue ha consegnato le sue proposte per gli investimenti, il partner avanzato le proposte sulla protezione ambiente. La prossima settimana i rispettivi team di esperti la esamineranno, in attesa di mettere sul tavolo le proposte per gli appalti pubblici. Sul capitolo relativo alla cooperazione regolatoria "le negoziazioni di questa settimana sono state buone su conccorrenza, dazi doganali, e piccole e medie imprese", assicura Garcia Bercero. Per l'Europa, rivela, "quella delle Indicazioni geografiche e' una delle questioni piu' delicate di questi negoziati" ma c'e' comunque ottismo circa la possibilita' di trovare una soluzione.

"E' presto" al momento per sciogliere il nodo del meccanismo di risoluzione delle controversie tra investitori (Isds), visto con preoccupazione in Europa perche' considerato come un elemento di possibile revisione degli standard europei in materia di salute e ambiente da parte di molti parte interessate. L'Ue per la prima volta ha posto il tema sul tavolo, con gli Stati Uniti che lo valuteranno. Restano fermi obiettivi e la roadmap: testi consolidati entro luglio, chiusura dell'accordo entro fine anno. "Ma serve ancora molto lavoro", dicono i due capi-negoziatori.

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