Affari Europei
Tunisia, rimpatriati mille terroristi. Lega: "Pericolo per la sicurezza"
Sono circa mille i terroristi tunisini ritornati in patria dal 2011 a ottobre 2018 dopo aver combattuto in aree di guerra
Tunisia: rimpatriati circa mille terroristi da zone di guerra dal 2011 al 2018
Sono circa mille i terroristi tunisini ritornati in patria dal 2011 a ottobre 2018 dopo aver combattuto in aree di guerra. Lo ha detto il presidente dell'Istanza nazionale per la lotta al terrorismo (Inlct), Mokhtar Ben Nasr, colonnello in congedo ed esperto di sicurezza. Due settimane fa quattro terroristi tunisini sono stati rimpatriati su richiesta delle autorita' e ora sono nelle mani della giustizia, ha spiegato Ben Nasr. Nelle zone montuose occidentali del paese nordafricano si trovano poche decine di terroristi, ha affermato l'ex ufficiale. I terroristi sono asserragliati nelle zone montuose dopo che i vertici dei gruppi terroristici sono stati decapitati e le loro capacita' logistiche sono state compromesse.
Angelo Ciocca (Lega)
CIOCCA (LEGA): "TUNISIA PAESE SOTTO MASSIMA OSSERVAZIONE"
“La Tunisia era, è e rimane un Paese molto pericoloso per la nostra sicurezza nazionale. Alla luce dei nuovi dati non si può più negare il rischio concreto che terroristi tunisini arrivino sulle nostre coste”. Lo ha dichiarato l’Eurodeputato della Lega Angelo Ciocca commentando la relazione del Presidente della Commissione nazionale Antiterrorismo, Moktar Ben Nasr che ha parlato di circa 1000 foreign fighter tunisini rientrati in patria dal 2011 al 2018. “Una situazione esplosiva - la definisce Ciocca - che non si può e non si deve sottovalutare. Come avevo denunciato già mesi fa le nuove rotte migratorie partono dalla Tunisia e riguardano, nella maggior parte dei casi, ex detenuti rilasciati grazie ad indulti”.
“Questa relazione - prosegue Ciocca - ci dimostra ancora una volta che la Tunisia resta un Paese sotto massima osservazione. Fino ad ora le politiche europee e del Governo precedente hanno chiuso gli occhi davanti a queste evidenze. Ora - conclude - è arrivato il momento di cambiare questa Europa e di indirizzare le nuove politiche sull’immigrazione nel solco di quelle adottate dal Governo italiano”.