Turchia, Erdogan all'Ue: "Soldi mai arrivati, congeliamo l'accordo"
Alta tensione tra Turchia e Ue. Ankara minaccia di congelare l'accordo sui migranti. Erdogan: "I soldi di Bruxelles non ci sono mai arrivati"
"Gli aiuti promessi dall'Ue per l'accordo sui migranti non sono mai arrivati alla Turchia". Lo ha sostenuto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, nella conferenza stampa conclusiva del World Humanitarian Summit a Istanbul. Ieri Erdogan aveva affrontato la questione in un faccia a faccia con la cancelliera tedesca Angela Merkel.
Rincara la dose il successore di Davutoglu. "Nessun bluff, nessuna minaccia, dico solo che l'accordo con l'Ue potrebbe essere congelato". Con queste parole il ministro degli esteri Mevlut Cavusoglu si è rivolto all'Unione Europea, dalla quale il ministro turco si attende un comportamento "leale". "La Turchia ha compiuto passi importanti, in linea con quanto stabilito dagli accordi presi con l'Ue e continuerà a farlo, ma ci aspettiamo che anche l'Europa faccia lo stesso", ha dichiarato Cavusoglu all'emittente Trt.
Rispetto alla definizione di terrorismo, che ha causato il blocco della procedura di liberalizzazione del visto per i turchi che vogliano recarsi nell'area Schengen, Cavusoglu ha dichiarato che "non esiste alcuna definizione di terrorismo accettata in tutto il mondo", prima di definire "irrealistica" la richiesta da parte di Bruxelles di una riforma del reato in questione nel codice penale turco. Cavusoglu ha poi annunciato un meeting bilaterale con il vice presidente della commissione europea Hans Timmermans ad Antalya questa settimana, per discutere dell'implementaione degli accordi presi da Ankara e Bruxelles nella gestione dei flussi di migranti.
Nel frattempo la Corte europea dei Diritti dell'uomo ha condannato la Turchia a risarcire 19 manifestanti rimasti feriti durante la marcia dei sindacati svoltasi il primo maggio del 2008. In quel giorno i sindacati turchi tradizionalmente indicono una manifestazione per ricordare le 34 vittime e i 126 feriti del 1 maggio 1977, colpite da cecchini mentre manifestavano in Piazza Taksim. La Corte ha decretato un risarcimento di 145 mila euro per i danni e i maltrattamenti subiti dai manifestanti da parte della polizia turca, rea nell'occasione di aver attaccato i manifestanti anche in un ospedale utilizzando gas lacrimogeni. La Corte europea dei Diritti umani ha valutato come "sproporzionato" l'uso della forza da parte della polizia turca.