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Affari Europei
Uber: proteste, multe, record.Come funziona nei paesi Ue l'app della discordia

In Italia le piazze sono invase dai tassisti che protestano contro Uber. Ma non è solo nel nostro Paese che le leggi sulla popolare app di trasporto sono nell'occhio del ciclone. 

UBER, IL QUADRO EUROPEO

Il 2017 sarà un anno cruciale per il futuro di Uber. Entro la fine dell'anno infatti la Corte di giustizia dell'Ue è chiamata a stabilire se Uber debba essere classificata come servizio digitale o azienda dei trasporti. La decisione dei giudici europei sarà fondamentale. Se la Corte dovesse decidere che Uber è un servizio digitale che si limita a mettere in contatto autisti e passeggeri, infatti, la protesta dei tassisti non potrà più proseguire perché non potranno più accusare Uber di concorrenza sleale. In caso contrario, se Uber fosse riconosciuta come un'azienda di trasporti le regole per l'app sarebbero molto più severe e potrebbe anche essere vieteta per concorrenza sleale con i tassisti in possesso di licenza. Nel frattempo, in Europa la situazione è del tutto eterogenea.

UBER IN ITALIA, L'ACCORDO: ENTRO UN MESE IL DECRETO MINISTERIALE

In Italia la situazione più controversa. Era stato rinviato al 31 dicembre 2017 il termine per l'emanazione del decreto del ministero delle Infrastrutture e trasporti contro le pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio di noleggio con conducente. Si prevedeva inoltre che restino sospese le disposizioni in materia di trasporto di persone mediante autoservizi non di linea operi fino al 31 dicembre 2017: tali norme prevedono una serie di limiti e divieti per gli Ncc tra cui l'obbligo di ritornare in rimessa dopo aver accompagnato il cliente. La modifica ha scatenato la protesta dei tassisti che la considerano una sanatoria a favore di Uber. E ora è stato raggiunto un accordo tra i sindacati dei tassisti e il ministro Delrio, con la promessa di un decreto ministeriale sull'argomento entro un mese.

UBER IN FRANCIA: MAXI MULTA ALL'UNIONE DEI TAXI

Situazione molto complessa per Uber anche in Francia. Lo scorso anno la divisione francese dell'app digitale è stata condannata a pagare 1,2 milioni di euro all’Union Nationale des taxi. La decisione del tribunale di Parigi è giunta dopo il maxi sciopero dei tassisti francesi. Già nel 2015 Uber era stata sanzionata con una multa di 150 mila euro dalle autorità francesi.

UBER IN GERMANIA: PROIBITO UBER POP, ATTESA PER LA SENTENZA

Il servizio Uber Pop è stato proibito in Germania da un decreto del 2015. In varie città l'app ha dovuto sospendere i propri servizi, come a Francoforte, Dusseldorf e Amburgo. Uber ha comunque presentato un ricorso alla Commissione europea e nell'attesa di una sentenza sta cercando di rilanciarsi con il servizio X, molto simile a quello di auto con conducente, per cui gli autisti devono essere in possesso di licenza.

UBER IN SPAGNA: SERVIZIO OPERATIVO MA LICENZA OBBLIGATORIA

Il servizio X è il modello che ha permesso a Uber di riprendere a funzionare a pieno regime in Spagna dopo un anno e mezzo di divieto. La modifica legislativa che ha dato il via libera è arrivato a marzo del 2016 e impone agli autisti di Uber di possedere una licenza simile a quella richiesta agli Ncc italiani.

UBER NEL REGNO UNITO: ATTIVITA' LEGALE MA SALARIO MINIMO

Un Paese che ha riconosciuto la piena legalità dell'attività di Uber è il Regno Unito, con una sentenza del 2016 che ha lasciato campo libero all'app, chiamata comunque a riconoscere un salario minimo agli autisti.

UBER IN POLONIA: GRANDE CRESCITA

C'è un paese più di tutti dove Uber sta spiccando il volo. Si tratta della Polonia. Nell'ultimo anno si sono registrati 10 mila nuovi utenti ogni mese, rendendo così il paese polacco come il terzo mercato europeo più grande per Uber.

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