Ue, nuovo vertice per l'adesione della Turchia

Mentre all'aeroporto di Istanbul si contano i morti e mentre a Bruxelles si affronta l'esito del referendum che ha sancito l'abbandono dell'Unione Europea da parte dell'Inghilterra, riparte il negoziato per l'ammissione della Turchia in Europa. E' infatti prevista per domani l'apertura del capitolo negoziale numero 33, relativo i budget economico-finanziari, uno step previsto dall'accordo per la gestione del flusso di rifugiati in viaggio verso l'Europa attraverso la Turchia.

Passi avanti verso l'adesione della Turchia

L'agenzia turca Anadolu riporta le dichiarazioni del capo della missione diplomatica turca a Bruxelles, Selim Yenel, secondo cui l'apertura del capitolo 33 e' "significativa", poiche' denota "la volonta' delle parti di portare avanti il negoziato". Ottimismo che trova riscontro anche nelle parole del premier Binali Yildirim, che ha poco fa ribadito le parole di Yenel, esprimendo le proprie speranze per un esito positivo del negoziato.

Rimane il nodo di Cipro

Con l'apertura del capitolo 33 sono in totale 16 i capitoli gia' oggetto di discussione nel processo di integrazione di Ankara nell'Ue, mentre 5 capitoli sono stati bloccati dallo stallo della situazione di Cipro, rispetto al quale Yenel ha auspicato "passi avanti nel processo di riunificazione dell'isola", uno sviluppo che comporterebbe "l'immediata apertura dei cinque capitoli attualmente bloccati".

Nessuna liberalizzazione dei visti tra Ue e Turchia

La missione diplomatica turca per l'apertura del capitolo 33 si comporra' del ministro degli esteri Mevlut Cavusoglu, il ministro delle Finanze Naci Agbal e il ministro per gli affari europei Omer Celik, che si recheranno a Bruxelles il prossimo 30 giugno. Un'occasione durante la quale Celik discutera' con il vice presidente della commissione europea Frans Timmermans anche dei cinque criteri che hanno bloccato l'abolizione di visti per i cittadini turchi che vogliano recarsi nell'area Schengen.

Ankara e Bruxelles hanno siglato lo scorso 18 marzo un piano di gestione del flusso di rifugiati siriani in viaggio verso l'Europa dalle coste turche, con la Turchia che si impegna a pattugliare le proprie coste e a riammettere sul proprio territorio i fermati dopo il 20 marzo in cambio di 3 miliardi di euro, l'abolizione di visti per i turchi e la riapertura del processo di integrazione europea della Turchia. In base a quanto stabilito dall'accordo, per ogni migrante riportato su suolo turco l'Ue si impegna a ammettere all'interno dei propri confini un rifugiato siriano.