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Affari Europei
Ue, presidenza bulgara al via: stabilità, sicurezza e solidarietà

Stabilità, sicurezza e solidarietà. La Bulgaria, membro dell'Ue dal 2007, arriva per la prima volta nella sua storia alla presidenza del Consiglio dell'Unione Europea e sceglie queste tre parole d'ordine per il semestre che inizierà oggi, per concludersi a fine giugno. Sofia rileva il testimone dall'Estonia e lo passerà all'Austria. Il governo guidato da Bojko Borisov, leader dei Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria (gruppo Ppe) promette di agire da 'honest broker', mediatore onesto, per "trovare soluzioni comuni in risposta ai bisogni dell'Europa e dei suoi cittadini", puntando a creare un'Europa "forte, digitale e unita" attraverso il "consenso, la competitività e la coesione". Al di là degli slogan, per la Bulgaria, con un Pil che pesa appena per lo 0,3% del Pil dell'Ue (dato 2016, Eurostat), meno del Lussemburgo e al pari della Croazia e della Slovenia, la presidenza dell'Ue è un appuntamento importante. Il Paese è caratterizzato da un elevato livello di corruzione: secondo un rapporto del Center for the Study of Democracy, un think tank di Sofia, citato dal Guardian, "la corruzione amministrativa in Bulgaria dà pochi segni di riduzione. E lo stesso vale per una forma di corruzione ancora più potente, la 'cattura' dello Stato". Per il il Csd, nel Paese ci sono "alti livelli di corruzione politica" e una "corruzione amministrativa rampante".

Tuttavia, la Bulgaria non è il solo Paese dell'Ue ad avere alti livelli di corruzione, che spiccano molto anche per la dimensione ancora limitata della sua economia. Tant'è che il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker le ha riservato uno dei complimenti che utilizza per gli Stati 'nuovi' che si differenziano dall'approccio di sfida all'Ue che hanno la Polonia e l'Ungheria: "Dal primo giorno che la Bulgaria si è unita all'Ue, la Bulgaria si comporta come un membro fondatore, mentre altri membri fondatori non sempre si comportano come tali", ha detto recentemente incontrando Borisov a Bruxelles. La presidenza bulgara si ripromette, nel concreto, una lunga serie di obiettivi, a seconda delle configurazioni del Consiglio. Per il Consiglio Affari Generali, i principali punti di attenzione sono i Balcani Occidentali, che restano "una priorità strategica centrale" e la cui "prospettiva europea" va incoraggiata, e il quadro finanziario multiannuale dopo il 2020, senza la Gran Bretagna, sul quale si punterà a "facilitare un dibattito politico onesto ed aperto", con un occhio particolare alla politica di coesione. (segue) Per il Consiglio Affari Esteri, presieduto dall'Alto Rappresentante Federica Mogherini (tranne che nella formazione Commercio), tra le priorità restano i Balcani Occidentali, insieme alla regione del Mar Nero, alla politica comune di sicurezza e di difesa e alle dimensioni esterne delle migrazioni, per motivi ovvi (la Bulgaria ha un confine terrestre con la Turchia ed è uno dei punti di accesso all'Ue sulla rotta orientale). A questo riguardo, "sia la rotta del Mediterraneo Centrale che quella Orientale verranno monitorate" e "particolare attenzione verrà data a rafforzare la cooperazione sulle questioni migratorie con Paesi chiave di transito e di origine in Asia", si legge nel programma della presidenza (non viene menzionata l'Africa, in questo contesto). Per l'Ecofin, una "forte enfasi" verrà data alla riduzione dei rischi nel settore bancario e al completamento dell'Unione bancaria, dove si punta a "fare progressi" sulla proposta di creare l'Edis, lo schema europeo di assicurazione dei depositi, uno dei dossier sui quali la discussione potrebbe 'sciogliersi' nei prossimi mesi, secondo le previsioni del premier Paolo Gentiloni.

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