Ue-Russia, Salvini contro tutti: "Stop sanzioni. Crimea? Ci fu un referendum"
Salvini contro l'Ue sulle relazioni con la Russia: "Via le sanzioni"
Salvini contro l'Ue sulle relazioni con la Russia: "Via le sanzioni"
Matteo Salvini contro resto d'Europa. Sulle relazioni con la Russia di Vladimir Putin, il ministro dell'Interno prende una posizione nettamente diversa da quella degli altri Paesi del Vecchio Continente, ancora più arrabbiati con Mosca dopo gli ultimi sviluppi del caso Skripal e dopo l'avvicinamento tra lo stesso Putin e Donald Trump. Ma intervistato dal Washington Post, il ministro dell'Interno spiega di voler sollevare le sanzioni contro la Russia "perché non hanno dimostrato di essere utili e, secondo i dati, danneggiano le esportazioni italiane".
Salvini: "La Crimea è legittimamente russa. C'è stato un referendum"
"Lei dice che la Russia aveva diritto ad annettere la Crimea?", chiede allora il giornale. "C'è stato un referendum", risponde il vicepremier. "Ma era un referendum fasullo", ribatte il Post. Questo è il suo "punto di vista... C'è stato un referendum, e il 90% della gente ha votato per il ritorno della Crimea alla Federazione Russa", dice Salvini. E quando il Post fa notare che il referendum si è svolto con la presenza di soldati russi, Salvini risponde: "paragoniamolo con la falsa rivoluzione in Ucraina, che era una pseudo rivoluzione fondata da potenze straniere, come le rivoluzioni della primavera araba. Ci sono alcune zone storicamente russe con cultura e tradizioni russe che appartengono legittimamente alla Federazione Russa".
Salvini: "Accordo di collaborazione con Russia Unita"
Salvini definisce anche "molto buono" il suo viaggio a Mosca dove ha incontrato il collega russo Vladimir Kolokotsev. E alla domanda sulle illazioni che la Lega abbia ricevuto finanziamenti da Russia Unita, il partito del leader russo Vladimir Putin, il vice premier risponde: "sono fake news, abbiamo querelato chi lo ha riportato. Non è vero. Non abbiamo mai preso un euro, un rublo o un dollaro". Con Russia Unita, spiega, c'è un accordo politico di collaborazione "fra movimenti giovanili su temi culturali ed economici così come li abbiamo con altri partiti come il Fronte Nazionale in Francia e il Partito della libertà in Austria".