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Affari Europei
Ungheria-Russia, incontro Putin-Orban.Budapest sempre più nella sfera di Mosca

Ungheria-Russia: incontro fra Putin e Orban

Un'occasione per discutere di relazioni bilaterali e di alcuni progetti congiunti, su tutti quello che prevede l'ampliamento della centrale nucleare di Paks: sono stati questi i temi principali dell'incontro avvenuto ieri a Budapest fra il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro ungherese Viktor Orban. I due hanno svolto un pranzo di lavoro e discusso in maniera approfondita per oltre un'ora e mezzo dello sviluppo delle relazioni bilaterali e dell'attuazione di alcuni grandi progetti congiunti, oltre a conversare su alcune questioni relative all'Unione europea. Durante l'incontro i co-presidenti della commissione intergovernativa russo-ungherese hanno presentato le loro relazioni che hanno mostrato una dinamica positiva e una crescita di oltre il 30 per cento, dettata soprattutto da investimenti reciproci, apertura di nuove imprese e iniziative industriali congiunte. Putin è giunto a Budapest su invito di Orban per partecipare alla giornata inaugurale dei campionati mondiali di judo.

Focus su relazioni bilaterali e progetti congiunti

I rapporti fra Ungheria e Russia sono decisamente consolidati, in particolare nel settore dell'energia. Mvm, la compagnia energetica statale ungherese, nei giorni scorsi riferiva che circa il 54 per cento dei cittadini ungheresi sostiene la costruzione di due nuove unità della centrale nucleare di Paks. Secondo l'indagine, due terzi degli ungheresi ritengono che l'aggiornamento dell'impianto ridurrà la dipendenza energetica dell'Ungheria. Il sondaggio ha mostrato che il 36 per cento degli ungheresi si oppongono alla costruzione delle due unità, mentre il 10 per cento hanno preferito non prendere una posizione definita. Il 51 per cento degli intervistati ha dichiarato di non essere disposto a pagare di più per l'energia elettrica, qualora questa venisse prodotta da fonti rinnovabili anziché dall'energia nucleare. La maggior parte degli ungheresi ha dichiarato che l'energia nucleare è l'opzione migliore per garantire continui approvvigionamenti elettrici. Come riferito dal senato accademico dell'Università di Debrecen, l'ateneo ha deciso di conferire un riconoscimento al presidente russo Vladimir Putin per il ruolo che la Federazione Russa nelle attività di ammodernamento della centrale di Paks.

Il piano sulla centrale nucleare di Paks

La centrale nucleare di Paks è l'unica di questo tipo in Ungheria e attualmente produce oltre il 35 per cento dell'elettricità prodotta nel paese. L'obiettivo del governo di Budapest è quello di garantire che in futuro la centrale di Paks II produca oltre il 50 per cento dell'elettricità utile all'Ungheria, mentre la parte restante dovrebbe provenire da fonti di energia rinnovabile, in primo luogo solare. Suli ha inoltre precisato che i rapporti con l'Unione europea, che aveva inizialmente bloccato di progetto di Paks II, saranno tenuti da Janos Lazar, capo dello staff del primo ministro Viktor Orban. Il via libera dell'Ue al progetto di Paks II è giunto all'inizio di marzo. "L'Ungheria ha deciso di investire nella costruzione della centrale nucleare di Paks II, come è suo diritto in base ai trattati dell'Unione", aveva affermato il commissario Ue alla concorrenza Margrethe Vestager in merito al sostegno finanziario dell'Ungheria per la costruzione di due nuovi reattori nucleari che sostituiranno i quattro attualmente in funzione che sono stati costruiti negli anni Ottanta.

Budapest sempre più nella sfera di Mosca

Ma al di là dei nodi economici ci sono importanti risvolti politici dietro l'ennesimo incontro tra le due massime cariche di Ungheria e Russia. E' evidente come negli scorsi anni e negli scorsi mesi Budapest sia sempre più in fase di avvicinamento verso Mosca. Se da una parte i rapporti con Bruxelles sono apertamente conflittuali, dall'altra Orban trova una sponda compiacente. E' il gioco di Putin quello di soffiare su alcune divisioni interne all'Ue per avere qualche nemico in meno sul fronte orientale, stante l'aperta ostilità del governo polacco e di quelli baltici. E gli affari fanno gola a tutti. Il Cremlino lo sa e spinge sull'acceleratore. Orban guarda a Est.

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