Unione europea, Laura Boldrini tra i top influencer per il 2018
Secondo il giornale Politico Laura Boldrini é nella top five degli influencer che cambieranno l'Unione europea il prossimo anno
C'é Laura Boldrini tra i 'top 28' che influenzeranno le scelte e la direzione dell'Unione europea nel 2018. Ne e' convinto il sito-web di Politico nella sua edizione europea. La presidente della Camera' e' al quinto posto della classifica, premiata per la sua crociata contro gli "abusi online di stampo misogino". E' il terzo anno consecutivo che Politico prova a immaginare quali saranno le persone (politici, imprenditori, artisti) che riusciranno a modellare l'anno a venire.
Top 28 influencer, Lindner al primo posto
Quest'anno in testa alla classifica c'e' il tedesco Christian Lindner, il "pugnace" leader liberale, alla guida di un partito che ha conquistato un elettorato conservatore e cauto sull'Euro: quando ha staccato la spina ai colloqui con Angela Merkel per fare un governo di coalizione, Lindner ha gettato il Paese nel caos; ed e' probabile che proprio il liberale sara' un 'freno' al motore franco-tedesco che vuole imprimere una nuova direzione all'Europa. Al secondo posto, l'uomo che Londra ha incaricato di gestire il 'divorzio' da Bruxelles, il ministro britannico Michael Gove; al terzo, il ministro del lavoro francese, pugno di ferro' del governo Macron, Muriel Pe'nicaud (n. 3). Il relatore per la Brexit al Parlamento europeo, Guy Verhofstadt e' al decimo posto. Ma non ci sono solo politici, bensi' anche artisti e uomini di cultura nella classifica.
Top 28 influencer, non solo politici nella classifica
Nella classifica c'e' l'aggressivo conduttore televisivo austriaco Armin Wolf (n. 11); la giornalista investigativo slovena Anuka Deli (n. 6); Rene' Redzepi, lo chef danese e proprietario del pluripremiato ristorante Noma (n. 26); e Mirga Tyla, la direttrice lituana della City of Birmingham Symphony Orchestra (n. 27). Da notare infine, aggiunge Politico, che Lindner svetta in cima alla classifica dopo che per due anni alla testa della lista ci sono stati personaggi che si caratterizzavano per il sostegno alla crescente ondata di populismo (il premier ungherese Viktor Orba'n nel 2016), o per la reazione ad esso (il sindaco di Londra, Sadiq Khan nel 2017). Il populismo e' tutt'altro che sparito, ma probabilmente -scrive Politico- ha anche toccato il suo apice, almeno per ora; il che lascia alle forze politiche del continente la possibilita' di "affrontare le cause alla base del fenomeno".