Vienna propone: cittadinanza austriaca agli altoatesini. Scoppia la bufera
L'ultradestra al governo in Austria crea tensioni tra Vienna e Roma: daremo la cittadinanza austriaca a tutti i residenti in Alto Adige
Sono bastate poche ore di governo e la tensione tra Roma e Vienna é giá alle stelle. Il leader della Fpoe, il partito di estrema destra che si é alleato con i popolari in Austria, ha proposto di concedere la doppia cittadinanza a tutti gli altoatesini. Una proposta che ha scaldato gli animi al confine del Brennero. Proprio oggi si é inseditato il nuovo governo austriaco, composto dal Partito popolare (OVP) del cancelliere federale Sebastian Kurz e dall'ultranazionalista FPO del vice cancelliere Heinz-Christian Strache. Nelle strade circa 3.500 persone protestavano contro l'ascesa al potere dell'estrema destra.
La Commissione Ue: sono gli Stati membri responsabili sui passaporti
Nella polemica non vuole entrare la Commissione europea. "In generale sono gli Stati membri che sono responsabili per la concessione dei passaporti", ha detto il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas, rispondendo a una domanda sulla possibilita' che il nuovo governo in Austria conceda la nazionalita' agli altoatesini italiani di lingua tedesca. "Non sono al corrente di questi annunci e il governo inizia oggi", ha aggiunto il portavoce, rifiutandosi di commentare i dettagli della questione.
Meloni: giú la meni dall'Alto Adige
"Fratelli d'Italia fara' le barricate in Alto Adige, in Parlamento e in ogni sede istituzionale e chiede l'intervento del presidente Mattarella per fermare questo affronto indegno. Giu' le mani dall'Italia". Lo scrive il presidente FdI, Giorgia Meloni, parlando delle promesse del nuovo governo austriaco di offrire il doppio passaporto agli altoatesini o sudtirolesi, come si preferisce, di lingua tedesca. "Dopo miliardi di euro di soldi italiani - spiega Meloni - spesi per pagare alle popolazioni di lingua tedesca l'autonomia in Alto Adige, oggi l'Austria arriva, se ne frega della quietanza liberatoria del 1992 tra Roma e Vienna e mette sul tavolo, unilateralmente, la concessione della cittadinanza a chi la richiedera', dichiarandosi tedesco o ladino".