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Attualità
Metodo di studio, i dati di una ricerca condotta nel 2019

"Metodo di studio" è una delle parole più in voga tra gli studenti universitari italiani. Migliorare il proprio studio applicando un metodo che permetta di preparare esami senza subire quell’inevitabile stress, molte volte accentuato in contesti universitari, è l’obiettivo di qualsiasi studente universitario medio. Ogni facoltà necessita di uno studio diverso, con tempi di preparazione diversi. La distinzione che viene spesso fatta è quella tra università umanistiche e università scientifiche. Le prime prevedono principalmente esami scritti a domande aperte ed esami orali con interrogazione da parte del prof. Le seconde, invece, prediligono compiti con esercizi e test. Nonostante le differenze che possono emergere tra contesti universitari diversi, c’è una base comune tra tutti gli studenti universitari. Come studiano gli studenti universitari italiani? Come approcciano la preparazione dei loro esami? Come gestiscono il tempo da dedicare i libri? Quali sono le principali paure e difficoltà riscontrate nel loro percorso di studio? Questi sopra riportati sono alcuni degli obiettivi teorici di una ricerca condotta nel 2019 su un campione di oltre 4300 studenti italiani, di seguito verranno riportati i principali dati emersi.

Campione rappresentato e metodo di indagine

La fascia degli studenti coinvolti nella ricerca universitaria è composta dai 19 ai +30 anni, con picchi di risposte tra i 20 e i 24 anni. Il 70% del campione è donna, mentre il 30% è rappresentato dagli uomini.

  • 38% dei rispondenti proviene dal Nord
  • 36% centro
  • 22% sud
  • 4% isole.

I rispondenti provengono dalle principali facoltà italiane. La ricerca è formata da domande aperte e domande multiple inviate tramite mezzo telematico, le risposte sono state aggregate e poi elaborate in grafici e percentuali.

Metodo di studio ed efficacia nella preparazione degli esami

Il primo set di domande era volto ad indagare il metodo di studio degli studenti universitari italiani per preparare i loro esami universitari. Alla domanda relativa alla quantità d’esami sostenuta in media durante la sessione di studio, il 43% ha dichiarato di sostenerne 3, il 27% 2 e il 19% 4. Percentuali più basse (6 e >5% per 1 esame e + di 4 esami). Passando ora ai dati relativi alla media voti degli studenti, il 58% ha una media voti che va dal 27 al 30. Il 37% che va dal 23 al 26, solo il 4% dei rispondenti ha una media sotto il 23. L’86% dei rispondenti è in corso nel proprio percorso di studi, il restante rientra tra i fuori corso. Infine, il dato relativo allo svolgimento di attività lavorative durante gli studi fa emergere come il 69% degli studenti intervistati svolga l’attività di studio come principale. Mentre il 22% degli studenti lavora full-time, 5% ha un lavoro part-time e il restante 4% svolge attività di stage e tirocinio curriculari e non.

Leggi e ripeti come principale modo di studiare

Una delle principali modalità di studio degli studenti universitari è emerso essere il classico leggi e ripeti. Moltissime ricerche internazionali sostengono che il leggere e ripetere non sia la via più efficace per studiare in vista degli esami universitari. Tuttavia, sono circa l’81% gli studenti universitari che studiano utilizzando questo metodo di studio come principale. Tutte le altre tecniche per studiare e memorizzate sono utilizzate ma in misura minore. Molti studenti sono soliti utilizzare insieme più tecniche di studio diverse: l’esempio classico è leggere, sottolineare e ripetere o leggere, riassumere e ripetere.

Paure e limiti degli studenti universitari

La parte della ricerca più interessante per capire cosa si cela dietro alle problematiche di studio degli studenti universitari italiani, è quella riguardante ansia, stress e preoccupazioni di questi ultimi circa il loro percorso universitario e il loro futuro post università.

Ansia e stress prima dell’esame

Uno dei dati più interessanti è stato sicuramente quello relativo a al grado di ansia e stress percepito prima del proprio esame universitario. Come si evince dal grafico, sebbene lo stato di stress sia già alto anche diverso tempo prima di sostenere l’esame, nei giorni immediatamente prima dell’esame il picco di tensione raggiunge livelli elevati, per avere un exploit a ridosso dell’esame universitario. A dimostrazione del fatto che l’ansia e lo stress sono dei temi molto sentiti dagli studenti universitari. I quali non riescono molte volte ad incanalare correttamente le loro emozioni in vista del risultato finale rappresentato dall’esame.

Principali difficoltà e paure dello studente italiano

Passando ora a una delle parti principali della ricerca, agli studenti italiani intervistati è stato chiesto di indicare quale fossero le principali paure e difficoltà riscontrate nella preparazione dei loro esami universitari. Ecco i risultati principali. Le difficoltà principali riscontrate dagli studenti universitari sono emerse essere su tutti:

  • Gestione del tempo: 28%
  • Paura di non ricordare ciò che viene studiato: 23%
  • Difficoltà a concentrarsi efficacemente durante lo studio 15%
  • Comprensione di ciò che viene studiato: 10%
  • Organizzazione dello studio:6%
  • Gestione dell’ansia e stress prima degli esami universitari: 6%

Quest’ultimo punto sembra essere abbastanza sottostimato rispetto ai dati riportati precedentemente. Infatti, come visto, sono molti gli studenti a subire uno stato di tensione e ansia molto alto a ridosso degli esami. Passando ora alle paure più sentite dallo studente universitario medio, quella di essere bocciati ha la percentuale più alta (circa il 28%). Essere bocciati porta con sé una serie di correlazioni negative sia dal punto di vista pratico, ovvero preparare di nuovo l’esame, dover riformulare il proprio piano di studi, che emotivo. Lo stress, la frustrazione e il senso di sconfitta possono impadronirsi degli studenti e bloccarli nel proseguo degli studi. Al 19%, la paura di andare fuori corso segue quella della bocciatura e al 18% la paura di non avere un metodo di studio corretto per la propria preparazione di studio. Un’altra paura molto sentita è quella di sembrare poco preparati agli occhi del professore. Ritornano di nuovo i problemi con il metodo di studio, infatti circa l’8% del campione sostiene di aver paura di non ricordare le cose che ha studiato in vista dell’esame. In una percentuale, seppur minore, pari al 4%, è inserita anche la paura del futuro. Intesa come indecisione su:

  • Cosa fare “da grandi”
  • Come approcciare il mercato del lavoro.

Giovani e lavoro, un tema aperto

Le risposte al questionario somministrato ai giovani universitari rappresentano un po’ lo specchio della nostra società, caratterizzata da una frattura interna tra chi decide di laurearsi e chi crede che la laurea serva a poco. Un articolo del corriere della sera evidenzia come anche oggi sia molto sentito dai giovani il problema di trovare lavoro dopo l’università. La disoccupazione giovanile a marzo si è attestata a 30,2 punti percentuali, in calo rispetto ai mesi precedenti. Tuttavia, non è un mistero che riuscire a trovare lavoro dopo essersi laureati non è una faccenda così semplice. Spesso si è costretti a sacrificare le proprie competenze acquisite e chiudere un occhio (o anche due) per far fronte ad esigenze economiche in primis, sperando un futuro di veder soddisfatte anche quelle professionali.

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