Di Angelo Maria Perrino
Nell'era della cosiddetta post-verità, c'è davvero un gran bisogno di vero. E Peter Lindbergh, uno dei grandi della fotografia mondiale, interpreta molto bene questo bisogno e ci regala un'edizione 2017 del calendario Pirelli proprio all'insegna della genuinità, di una maggiore aderenza al reale, della decostruzione dei falsi format del passato, alla ricerca di quel valore universale inseguito nei millenni e con scarsi successi dalla filosofia e dalla scienza e sempre messo a rischio dall'opinione, la doxa dei greci, dal mito e dalla religione, dalle illusioni, dalle emozioni e dai sentimenti o dagli interessi economici.
"In un'epoca in cui le donne sono rappresentate dai media e ovunque come ambasciatrici di perfezione e bellezza, ho pensato fosse importante ricordare a tutti che c'è una bellezza diversa, più reale, autentica e non manipolata dalla pubblicità o da altro. Una bellezza che parla di individualità, del coraggio di essere se stessi e di sensibilità".
del direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria PerrinoGuarda la gallery
Evviva, un grande maestro dell'immagine che smaschera gli "idola" della società contemporanea dello spettacolo. Anche se poi l'approdo è' il relativismo della soggettività sin dal titolo scelto: Emotional, a sottolineare come l'intento dei suoi scatti sia stato quello di "realizzare un Calendario non sui corpi perfetti,ma sulla sensibilità e sull'emozione, spogliando l'anima dei soggetti, che diventano quindi più nudi dei nudi".
Quattordici attrici di fama internazionale, ritratte rigorosamente in bianco e nero così come sono, con le rughe e senza fotoshop, in un bagno di soggettività che è la premessa da cui partire per ogni ricerca del vero, dove due più due fa quattro in ogni angolo del mondo: "Se fotografi qualcosa in bianco e nero attribuisci al soggetto una realtà diversa da quella vera del mondo a colori: sei tu a interpretare la realtà mischiando il bianco e nero per ottenere ombre,luci e forme"). Ricerca complessa, di un maestro dell'immagine quasi pentito che confessa: "Da 40 anni pratico la meditazione trascendentale e questo mi ha aiutato molto a capire chi sono e a trovare la mia strada interiore".
Un primo passo, da un grande pulpito, da accogliere con soddisfazione. Ma il cammino è lungo, come quello della ragione e della scienza, contro i fanatismi e gli integralismi, ancorché necessario poiché, come diceva papà Woiytila "senza verità non c'è libertà".