Al voto, subito, con qusta legge elettorale uscita dal pronunciamento della Corte Costituzionale. Subito. E vinca e governi il migliore. O l'alleanza (post-elettorale) dei migliori. Torniamo finalmente a un Paese normale, con un Parlamento che rifletta i rapporti di forza reali nella società, che esprima un governo rappresentativo degli equilibri possibili tra i partiti voluti dagli italiani.
Basta con i correttivi tecnici e i premi di maggioranza abnormi, veri e propri viagra fuorvianti. E basta con le contrapposizioni artificiose, con i governi del Presidente dei tempi di Napolitano. Con i tecnici rappresentanti di se stessi assurti miracolosamente a premier o a premier che arrivano a Palazzo Chigi senza mai essere stati legittimati da un verdetto popolare.
Un Paese normale, con un governo normale. Almeno da un punto di vista elettorale. Il resto toccherà ai partiti e ai loro leader. E alla loro capacità di cogliere i segni dei tempi, tornare in sintonia con i cittadini, uscire dall'autoreferenzialità della loro casta chiusa, interpretare i bisogni reali della società in evoluzione.