Di Angelo Maria Perrino
D'accordo,avete deciso che MPS bisognava salvarlo. A prescindere. E a tutti i costi,sebbene gli economisti ricordino che davanti al verdetto negativo del mercato,a volte i fallimenti sono le misure più sane e intelligenti. Ma le vicende di Etruria e la dimensione di MPS hanno suggerito la strada del salvataggio.E sia,ce ne faremo una ragione: 20 miliardi in più,il costo di una manovra, sono uno spiccciolo davanti alla voragine del nostro debito pubblico. Intervento di sistema indispensabile,suggerito dall'interesse generale,superiore.E sia,obbediamo.Evitiamo scatoloni e Lehmann Brothers italiane,ci mancano solo quelle...
Però la pubblicizzazione della banca italiana storicamente più politicizzata (è sempre stata gestita da persone e interessi vicini al Pci,poi PDS,poi Ds, poi Pd,poi non sappiamo?) avviene coi denari di noi contribuenti. Che qualche pretesa e qualche diritto possiamo accamparlo,no?
E allora, signor Presidente, le chiedo,in una logica di massima trasparenza,di rendere noti i nomi dei privati e delle aziende a cui sono stati elargiti nel corso degli anni questi prestiti poi risultati inesigibili che sono alla base dei guai della banca senese.Ossia sono stati imprestati denari da manager incompetenti o disonesti ad aziende e a privati che non li meritavano,tanto che se li son beccati e sono scappati via col malloppo e col gesto dell'ombrello alla Totò.
Vogliamo i nomi, presidente...fuori l'elenco di questi beneficiati. Almeno sappiamo a chi abbiamo fatto il regalo di Natale,non senza una punta d'invidia,vista la difficoltà che noi comuni mortali abbiamo a farci dare un mutuo dalla nostra banca. E magari renda pubblici anche i nomi dei dirigenti e funzionari che hanno istruito quelle pratiche,le hanno spinte all'interno e presso le gerarchie, fatte approvare e infine implementate.
Così conoscendoli li eviteremo, qualora siano ancora operativi e continuino a far danno in altre banche.L'augurio è che anche in Italia si provi ad affermare il principio della responsabilità e della tracciabilita' dei comportamenti,contro l'opacità eretta a sistema.
E lei,presidente,che non è uomo di apparato e di corrente,si trova nelle condizioni ideali per compiere qualche gesto di discontinuita' con quel potere politico ed economico di destra e,in questo caso,soprattutto di sinistra, che ci hanno ridotto in queste condizioni.
Osi presidente, che cosa ha da perdere? Tra poco le daranno il benservito. Lasci un buon ricordo,potrebbe essere un buon investimento politico futuro
Cose Nostre