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Pagliaro (FI): Emiliano, Puglia o Roma. La Regione non è trampolino di lancio

Il caso Emiliano visto da destra. Intervista di Affaritaliani.it a Paolo Pagliaro, uomo forte di Forza Italia in Puglia, membro dell'Ufficio di Presidenza e fedelissimo di Silvio Berlusconi. Pagliaro è editore di Telerama e fondatore-presidente di Cuore Amico. E' anche il leader del Movimento Regione Salento che si batte per la riorganizzazione delle province di Brindisi, Lecce e Taranto e per la nascita della Regione Autonoma del Salento. Ha anche prodotto in collaborazione con la società geografica italiana la proposta di legge di riforma del riordino territoriale del Paese sul modello federalista liberale di Carlo Cattaneo.


 

Perché Emiliano si è lanciato in questa partita nazionale? Ambizione? Noia? Paura di affrontare i nodi della Regione Puglia?
"È certamente ambizione. Il che in politica, come nella vita, è assolutamente normale. Non è normale, però, venir meno alle proprie responsabilità e ai propri doveri per soddisfare pur legittimi desideri personali". 

Può la Puglia permettersi un Governatore a mezzo servizio?
"Certo che no ed il punto è proprio questo: un politico che fa una scalata nazionale non può amministrare una Regione. Non ne ha materialmente il tempo. La Puglia poi è una grande Regione, la più lunga d'Europa, con gravi sofferenze che si trascinano da più di dieci anni e meriterebbe un presidente in prima linea, concentrato sul suo lavoro h 24". 

C'è chi dice che alla fine, a metà tra Roma e Bari, farà male e perderà a Roma e a Bari?
"Come si dice: 'chi troppo vuole nulla stringe'. Può essere che perda terreno, ma i successi (o gli insuccessi politici) di Emiliano non interessano ai cittadini che lo hanno votato per guidare la Puglia. Sta facendo lo stesso errore di Vendola: sta usando la regione come trampolino di lancio, trascurandola. Ed una Regione come la Puglia non può permettersi un presidente 'part-time'". 

pagliaro paolo3
 

Qual è il bilancio della giunta dopo due anni? 
"Il bilancio è scarno. Emiliano si è candidato affermando che avrebbe sconfitto la Xylella nei primissimi tempi dopo l'elezione. Ad oggi, gli uliveti salentini continuano ad essere devastati dal batterio e c'è una legge in Consiglio regionale, che non sono riusciti ancora ad approvare, che tocca quasi esclusivamente l'organizzazione della governance e non propone strategie. Sui rifiuti stesso ritornello: sfornata una nuova agenzia ma l'emergenza persiste. Sulla sanità è bene sorvolare: il Piano di Riordino ha ricevuto bocciature da ogni parte, ma Emiliano ha tirato dritto per chiudere altri ospedali. In tutto ciò, non abbiamo un assessore al ramo e sembra difficile credere che il presidente possa occuparsene, tra le tante questioni che lo interrogano ed ora anche tra gli impegni politici che lo travolgono. Per non parlare dei trasporti, specie in Salento, dove siamo condannati ad avere un servizio di serie 'b' come le Ferrovie Sud Est che ci fanno viaggiare sulle littorine... O dove bisogna lottare costantemente per il Frecciarossa e per la storia infinita della 275.
Senza parlare poi di una marea di infrastrutture e di servizi che mancano. 
L'ambiente, poi, ormai è dei "veleni", come sta emergendo chiaramente in questi giorni e non solo per la discarica "Burgesi". Su tutti questi temi, tra Emiliano e Vendola non c'è stata alcuna differenza".

Quale la colpa principale di Emiliano?
"Emiliano bypassa puntualmente le soluzioni ai problemi, pensando di offrire risposte cambiando il tipo di organizzazione del potere. E poi i tempi: dopo nemmeno un anno e mezzo di governo, fa capire ai pugliesi di averne abbastanza e di preferire altri impegni puramente politici. Non è un bel messaggio".

Pagliar Telerama
 

E il merito?
"Innanzitutto è un vero uomo politico e sa fare bene politica. Bisogna dargliene atto. Ha grande carisma e personalità. Poi, apprezzo le posizioni che ha assunto su alcuni temi: dall'Ilva, a Cerano, alla Tap, condivido la sua linea". 

Il Centrodestra ha delle responsabilità?
"Più di una: come per Vendola, anche Emiliano ha vinto le elezioni perché noi le abbiamo perse. Una pura follia divisiva che dura da anni e anni. Mi sembra scontato, considerando poi che la Puglia sia una Regione storicamente di Centrodestra".

Come se ne viene fuori? Che cosa serve alla Puglia?
"Alla Puglia serve un Centrodestra unito e coeso, con persone credibili e serie in grado di formulare una proposta politica convincente ed un programma di governo per il rilancio della Regione, chiudendo una triste esperienza che si verifica, senza alcuna discontinuità, dall'era Vendola fino a quella odierna di Emiliano".

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