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Buonasanità
Bimbo morto per otite, non è malasanità: omeopatia potenzialmente pericolosa

Bambino morto dopo la cura omeopatica: e se dunque di omeopatia si morisse?

 

Francesco, un bambino di 7 anni, è assurdamente deceduto all'ospedale di Ancona per una banale otite bilaterale curata con farmaci omeopatici nonostante la febbre alta. L'infezione non adeguatamente trattata con tradizionale antibioticoterapia è rapidamente evoluta in un ascesso cerebrale che, nonostante il tentativo di asportazione chirurgica, ha condotto in breve il piccolo a morte. 

 

Bimbo morto per otite: omeopatia  potenzialmente pericolosa, può allontanare dalle terapie mediche tradizionali

 

L'OMEOPATIA è un sistema di medicina alternativa la cui validità non è mai stata scientificamente dimostrata. Gli studi finora condotti ne hanno addirittura dimostrato l'inefficacia. Il ricorso a prodotti omeopatici è dunque potenzialmente pericoloso in quanto può allontanare dalle terapie mediche tradizionali.

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanita (OMS), l'omeopatia non è una vera cura e non apporta alcun beneficio

Alla base dell'omeopatia vi è l'indimostrato "principio di similitudine del farmaco" enunciato dal medico tedesco Samuel Hahnemann nella prima metà del XIX secolo. Si tratta di un concetto privo di fondamento scientifico secondo il quale il rimedio appropriato per una determinata malattia sarebbe dato da quella sostanza che in una persona sana induce sintomi simili a quelli della persona malata. Tale sostanza, detto "principio omeopatico", una volta individuata viene somministrata al paziente in quantità fortemente diluita. In realtà le diluizioni sono talmente elevate da rendere il prodotto omeopatico semplicemente composto dell'eccipiente usato per la diluizione stessa (acqua o zucchero o amido o altri solventi).Dunque una terapia priva di un vero principio attivo e nella realtà non più efficace di una terapia basata su un effetto placebo.

 

Bimbo con otite morto dopo cure omeopatiche: non è un caso di malasanità

 

Dalla direzione sanitaria dell'ospedale "Salesi" di Ancona è stata trasmessa una segnalazione sulla morte del piccolo Francesco alla procura dei minori. Al momento il medico omeopata pesarese, Massimiliano Mecozzi, di cui i genitori del bambino si fidavano ciecamente, non è reperibile.

Quegli stessi genitori che hanno disposto la donazione degli organi di Francesco deceduto per un caso che, per una volta almeno, non può essere propriamente definito di malasanità, considerato che l'omeopatia non è riconosciuta dalla medicina tradizionale.

Una morte assurda dovuta allora sia ad una pratica medica alternativa sopravvalutata, ma soprattutto all'eccessiva credulità di genitori che superficialmente hanno deciso per la vita del proprio figlio che, da minore, non ha avuto possibilità di replica!

Possa la morte ingiustificata del piccolo Francesco servire da esempio per chiunque voglia dar fiducia sconsiderata a metodiche alternative alla medicina tradizionale che, fino a prova contraria, resta l'unica scientificamente convalidata. Possa la morte  di un bambino scongiurare altri sacrifici di vite innocenti, immolate alla presunzione che molti adulti hanno di poter fare a meno di quei metodi tradizionali sempre più soppiantati dal fascino dell'alternativo.Gli stessi adulti facciano pure a meno di curarsi per davvero se lo ritengono....ma non decidano, se pur ingenuamente, per la morte dei propri figli se minori!

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