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Il buono, il brutto e il cattivo
All'armi siam fascisti? Il fantasma del Duce torna a far paura

Non è da poco tempo che i fantasmi del regime mussoliniano tornano minacciosi a farsi ectoplasmaticamente vividi e presenti,come rigurgiti di una storia che non vuole fare i conti definitivi con la Storia.

Dopo decenni di velleità,di sopravvivenze,di golpe da avanspettacolo,e marce su Roma tra quattro amici del bar sport,il Fascismo continua a far paura,perché come diceva il suo fondatore, abilissimo comunicatore e dilettante di marketing politico(vi ricorda qualcuno?), gli italiani, la maggioranza di loro sono profondamente, inconsciamente fascisti,basta solo fare emergere questa loro caratteristica e troverete sotto casa vostra la scritta:”aridatece er Puzzone”.

Il duce non è mai morto del tutto nella macelleria di Piazzale Loreto ma si è reincarnato in parte o in toto in leaderini che lo hanno succeduto,con alterne fortune,come il repubblichino Almirante,Pisanò o altri “diversamente democratici”molto più vicini alla nostra sfrangiata contemporaneità.

IL fascismo sopravvive perché la politica italiana è la manifestazione più alta della contraddizione e del compromesso,capace di tenere insieme pezzi così diversi di un arcipelago politicamente incompatibile e incomprensibile,anche nell’illegalità manifesta.

L’Italia digerisce tutto:stragi,attentati,terrorismo,massacri minori come quelli celebrati ieri a Milano,terra di scorribande impunite per decenni,che comunque non aiutano a capire il fenomeno che come un fiume carsico ogni tanto ricompare,riesce a fare capolino col braccio teso,magari prima di una partita o nella tomba di famiglia dell’Onorevole Alessandra.

Dunque? Certo non bisogna sottovalutare o metterla in burla,perché il passato prossimo ci ricorda eventi tragici che potrebbero ripetersi,e non serve avere un leader nascosto nei palazzi di potere per potere accampare diritti alla manifestazione politica,per passare la dogana dell’etica,perché di questo non si tratta,come non serve equiparare l’orrore nero a quello rosso,per capire chi è stato più cattivo.

La sensazione è che oggi l’indulgenza nei confronti di alcuni anziani “sanbabilini” stia diventando connivenza, e l’oblio nei confronti del ventennio una chimera che troppo spesso è compagna ingombrante della vita pubblica italiana.

Non basta invitare alla calma,basta applicare leggi e norme che possono alleggerire il peso di un impossibile confronto politico(scarsamente voluto anche dai simpatici con svastiche e aquile),questa non è una destra legittima e liberale ma la nostalgia avvelenata di un tempo che nato come farsa è diventato uno dei più grandi drammi del secolo scorso,con buona pace del ex-socialista Benito Mussolini.

La convivenza civile non può ammettere che si debordi dai canoni sottoscritti da quanti al crimine,al sopruso e alla prevaricazione credono ancora al dialogo,al dissenso e alla critica. Basterà?

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